
Attualità
Il Rotary Club Bari Alto “Terra dei Peuceti” dona caschi refrigeranti all'oncologia del San Paolo
Raddoppia così l'offerta del nosocomio barese
Bari - venerdì 27 giugno 2025
Al reparto di Oncologia dell'Ospedale San Paolo sono stati donati sei nuovi caschi refrigeranti per la prevenzione della caduta dei capelli, effetto collaterale della chemioterapia per le donne con patologia tumorale.
Autore della donazione, il Rotary Club Bari Alto "Terra dei Peuceti", presieduto da Loredana Liso, che questa mattina ha consegnato i dispositivi e il liquido refrigerante impiegato per il loro utilizzo all'interno del reparto.
Per l'occasione sono intervenuti il direttore medico di presidio Alessandro Guaccero, il responsabile della Oncologia medica del San Paolo, il dottor Francesco Giuliani, il responsabile della Breast Unit il dottor Olindo Custodero e le volontarie di Energia Donna.
I nuovi caschi raddoppiano l'offerta dei sei dispositivi attualmente in dotazione alla Oncologia ospedaliera del San Paolo di cui beneficiano le pazienti in trattamento chemioterapico contro la alopecia che ha un forte impatto psicologico, specialmente per le donne. L'impiego dei dispositivi refrigeranti risponde alla volontà di umanizzare le cure, preservando il più possibile la dignità delle pazienti e rendendo migliore la loro qualità di vita.
Autore della donazione, il Rotary Club Bari Alto "Terra dei Peuceti", presieduto da Loredana Liso, che questa mattina ha consegnato i dispositivi e il liquido refrigerante impiegato per il loro utilizzo all'interno del reparto.
Per l'occasione sono intervenuti il direttore medico di presidio Alessandro Guaccero, il responsabile della Oncologia medica del San Paolo, il dottor Francesco Giuliani, il responsabile della Breast Unit il dottor Olindo Custodero e le volontarie di Energia Donna.
I nuovi caschi raddoppiano l'offerta dei sei dispositivi attualmente in dotazione alla Oncologia ospedaliera del San Paolo di cui beneficiano le pazienti in trattamento chemioterapico contro la alopecia che ha un forte impatto psicologico, specialmente per le donne. L'impiego dei dispositivi refrigeranti risponde alla volontà di umanizzare le cure, preservando il più possibile la dignità delle pazienti e rendendo migliore la loro qualità di vita.