Scuola e Lavoro
I dipendenti Bosch Bari contro il Green Pass: «Azienda paghi i tamponi»
Domani mattina previsto un sit-in davanti allo stabilimento presente nella zona industriale
Bari - giovedì 14 ottobre 2021
11.46
Da domani entra in vigora il Dpcm Draghi che obbliga i lavoratori ad essere in possesso del Green Pass, pena la sospensione dal lavoro e il mancato pagamento dello stipendio.
Solo pochi giorni fa l'ex Ilva ha comunicato che a tutela dei propri dipendenti pagherà i tamponi per tutti coloro che ne avranno bisogno. E sulla stessa lunghezza d'onda si sono posti i dipendenti della Bosch di Bari, azienda presente alla zona industriale. Le rappresentanze sindacali di FIM, FIOM, UILM E UGLM, nei giorni scorsi, avevano richiesto all'azienda di andare incontro ai lavoratori non vaccinati, ma l'azienda ha rigettato le istanze presentate.
«Fermo restando che siamo fermamente convinti della utilità dei vaccini - scrivono i sindacati - per noi resta critica la questione Green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro. La Bosch si arrocca dietro le direttive arroganti e discriminatorie di Confindustria».
La richiesta fatta prevedeva un sostegno ai lavoratori per affrontare le spese relative ai tamponi necessari per ottenere il Green pass da non vaccinati per poter continuare a lavorare. Una cifra che si aggira intorno ai 180 euro al mese per ogni dipendente interessato (non si hanno comunque la momento numeri dei dipendenti non vaccinati che dovrebbero usufruire della eventuale agevolazione).
Domani mattina, per protestare contro la decisione dell'azienda, a partire dalle 10 i lavoratori metteranno in scena una manifestazione davanti l'ingresso principale dello stabilimento. Perché: «Non si può pagare per lavorare».
Solo pochi giorni fa l'ex Ilva ha comunicato che a tutela dei propri dipendenti pagherà i tamponi per tutti coloro che ne avranno bisogno. E sulla stessa lunghezza d'onda si sono posti i dipendenti della Bosch di Bari, azienda presente alla zona industriale. Le rappresentanze sindacali di FIM, FIOM, UILM E UGLM, nei giorni scorsi, avevano richiesto all'azienda di andare incontro ai lavoratori non vaccinati, ma l'azienda ha rigettato le istanze presentate.
«Fermo restando che siamo fermamente convinti della utilità dei vaccini - scrivono i sindacati - per noi resta critica la questione Green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro. La Bosch si arrocca dietro le direttive arroganti e discriminatorie di Confindustria».
La richiesta fatta prevedeva un sostegno ai lavoratori per affrontare le spese relative ai tamponi necessari per ottenere il Green pass da non vaccinati per poter continuare a lavorare. Una cifra che si aggira intorno ai 180 euro al mese per ogni dipendente interessato (non si hanno comunque la momento numeri dei dipendenti non vaccinati che dovrebbero usufruire della eventuale agevolazione).
Domani mattina, per protestare contro la decisione dell'azienda, a partire dalle 10 i lavoratori metteranno in scena una manifestazione davanti l'ingresso principale dello stabilimento. Perché: «Non si può pagare per lavorare».