
Scuola e Lavoro
Crisi Baritech, pronto il licenziamento degli operai. I lavoratori occupano lo stabilimento
Niente proroga della cassa integrazione. Cisl: «Dall'azienda un comportamento disumano»
Bari - martedì 31 gennaio 2023
22.18
«Dopo la volontà irrevocabile da parte di Baritech di non voler concedere un ulteriore mese di Cigs abbiamo deciso di occupare l'accesso dello stabilimento». Lo ha annunciato Antonio Caprio, segretario generale di Ugl Bari. La decisione dei lavoratori arriva al culmine della vertenza Baritech, che si fa sempre più complessa.
«Sono completamente amareggiato dal comportamento di Baritech, nonostante tutti gli sforzi profusi nelle ultime ore dalle istituzioni a livello regionale, a partire dal presidente della Regione Michele Emiliano, della task force, con l'interessamento anche dell'ex premier Giuseppe Conte». Lo dichiara il segretario generale della Cisl Bari Giuseppe Boccuzzi, dopo il tavolo di confronto che è andato in scena oggi per la vertenza occupazionale della Baritech.
Nelle prossime ore, come ha confermato lo stesso Boccuzzi, partiranno le lettere di licenziamento per i 113 operai. «Anche grazie a tutta la mobilitazione portata avanti nel pomeriggio di oggi - aggiunge il segretario Cisl - era arrivata una manifestazione d'interesse di uno studio legale molto affidabile di Milano, che fa da intermediario con partner industriali d'investimenti. Baritech però ha ritenuto insufficiente, in modo scorretto e strumentale. Si tratta di un comportamento disumano».
Boccuzzi spiega: «Come segreterie di Cgil, Cisl, Uil e Ugl avremo un incontro per decidere le prossime azioni di mobilitazione da mettere in campo. Da un lato dobbiamo protestare, ed in secondo luogo costruire valide alternative al licenziamento. In particolare attivare i percorsi di politica attiva, per un rapido processo di riqualificazione con quei soggetti datoriali a partire da quelli rappresentanti da Confindustria a trovare disponibilità tra i loro associati per recuperare una parte importante dei lavoratori". Alla Baritech, inoltre, il rappresentante della Cisl annuncia che sarà richiesto "immediatamente il pagamento delle spettanze, ed in particolare del Tfr. Se il pagamento non avverrà nel giro di qualche giorno, come prevede la legge, presenteremo istanza di fallimento, per insolvibilità nei confronti dell'azienda».
Della vicenda si è interessata anche l'onorevole Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi Sinistra, che dichiara: «Le mail che Baritech sta inviando ai lavoratori aprono uno scenario drammatico per le famiglie dei 113 lavoratori interessati. Licenziamento immediato, fine degli ammortizzatori sociali e trattamento di fine rapporto a rischio per la crisi di liquidità dell'azienda. Che fine hanno fatto i progetti di reindustrializzazione promessi che avrebbero salvato i posti di lavoro e dato una prospettiva all'azienda? Perché l'azienda ha tutta questa fretta di mettere i lavoratori in mezzo a una strada quando ci sono altre vie percorribili?»
Piccolotti aggiunge: «Occorre dare respiro ai lavoratori con altri tre mesi di cassa integrazione (già autorizzati dal Ministero del Lavoro) per consentire alla task force regionale di trovare una soluzione. Qualora servisse si proceda ad aprire un tavolo nazionale tra proprietà, sindacati, task-force e Ministeri competenti. Dobbiamo fare tutto il possibile per salvare i posti di lavoro. Presenterò un'interrogazione urgente al Ministro del Lavoro e a quello delle Imprese e del Made in Italy».
«Sono completamente amareggiato dal comportamento di Baritech, nonostante tutti gli sforzi profusi nelle ultime ore dalle istituzioni a livello regionale, a partire dal presidente della Regione Michele Emiliano, della task force, con l'interessamento anche dell'ex premier Giuseppe Conte». Lo dichiara il segretario generale della Cisl Bari Giuseppe Boccuzzi, dopo il tavolo di confronto che è andato in scena oggi per la vertenza occupazionale della Baritech.
Nelle prossime ore, come ha confermato lo stesso Boccuzzi, partiranno le lettere di licenziamento per i 113 operai. «Anche grazie a tutta la mobilitazione portata avanti nel pomeriggio di oggi - aggiunge il segretario Cisl - era arrivata una manifestazione d'interesse di uno studio legale molto affidabile di Milano, che fa da intermediario con partner industriali d'investimenti. Baritech però ha ritenuto insufficiente, in modo scorretto e strumentale. Si tratta di un comportamento disumano».
Boccuzzi spiega: «Come segreterie di Cgil, Cisl, Uil e Ugl avremo un incontro per decidere le prossime azioni di mobilitazione da mettere in campo. Da un lato dobbiamo protestare, ed in secondo luogo costruire valide alternative al licenziamento. In particolare attivare i percorsi di politica attiva, per un rapido processo di riqualificazione con quei soggetti datoriali a partire da quelli rappresentanti da Confindustria a trovare disponibilità tra i loro associati per recuperare una parte importante dei lavoratori". Alla Baritech, inoltre, il rappresentante della Cisl annuncia che sarà richiesto "immediatamente il pagamento delle spettanze, ed in particolare del Tfr. Se il pagamento non avverrà nel giro di qualche giorno, come prevede la legge, presenteremo istanza di fallimento, per insolvibilità nei confronti dell'azienda».
Della vicenda si è interessata anche l'onorevole Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi Sinistra, che dichiara: «Le mail che Baritech sta inviando ai lavoratori aprono uno scenario drammatico per le famiglie dei 113 lavoratori interessati. Licenziamento immediato, fine degli ammortizzatori sociali e trattamento di fine rapporto a rischio per la crisi di liquidità dell'azienda. Che fine hanno fatto i progetti di reindustrializzazione promessi che avrebbero salvato i posti di lavoro e dato una prospettiva all'azienda? Perché l'azienda ha tutta questa fretta di mettere i lavoratori in mezzo a una strada quando ci sono altre vie percorribili?»
Piccolotti aggiunge: «Occorre dare respiro ai lavoratori con altri tre mesi di cassa integrazione (già autorizzati dal Ministero del Lavoro) per consentire alla task force regionale di trovare una soluzione. Qualora servisse si proceda ad aprire un tavolo nazionale tra proprietà, sindacati, task-force e Ministeri competenti. Dobbiamo fare tutto il possibile per salvare i posti di lavoro. Presenterò un'interrogazione urgente al Ministro del Lavoro e a quello delle Imprese e del Made in Italy».