La sala del Consiglio Comunale di Bari
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Politica

Consiglio infuocato, offese a Cavone. Melini: «Vogliono imbavagliarci»

Succede di tutto nella seduta monotematica sull'edilizia giudiziaria, la maggioranza abbandona l'aula scatenando la reazione dell'opposizione

Nuovo consiglio comunale infuocato a Bari. Nel pomeriggio era stato convocato un consiglio monotematico richiesto anche questa volta dai consiglieri di opposizione, il tema in questo caso era l'edilizia giudiziaria a Bari. Stavolta è la maggioranza ad abbandonare l'aula, ma il consiglio odierno si lascia dietro uno strascico di polemiche, dovuto proprio alla decisione della maggioranza, e alla reazione dei consiglieri di opposizione.

«Il sindaco di Bari e i consiglieri comunali di maggioranza, esprimono massima solidarietà al presidente del Consiglio comunale di Bari – hanno in merito scritto – per le gravi parole rivoltegli dai consiglieri comunali Carrieri e Melini durante la seduta del consiglio di oggi. Al Presidente sono state indirizzate oggi minacce e offese irricevibili - spiegano - che sono ancor più gravi perché verificatesi in una sede istituzionale».

Risponde immediatamente la consigliera Irma Melini, sentendosi offesa dalle parole diffuse a mezzo stampa, dopo soprattutto la vicenda che l'ha vista protagonista proprio durante un consiglio comunale in cui lei era stata vittima di offese, vicenda che è ancora in sospeso.

«La maggioranza ha abbandonato l'aula – dichiara Irma Melini – non hanno consentito alle opposizioni di esprimere le loro opinioni sulla edilizia giudiziaria a Bari, sono stati momenti concitati. Io ha anche provato a calmare le diverse posizioni di contrasto tra maggioranza e opposizione. Ora è giunta una nota a mezzo stampa che recita: "il sindaco di Bari e i consiglieri di maggioranza esprimono solidarietà al presidente del consiglio comunale per le gravi parole rivolte dai consiglieri Carrieri e Melini durante il consiglio di oggi, al presidente sono state indirizzate oggi minacce e offese irricevibili e sono ancor più gravi perché verificatesi in una sede istituzionale". Ritengo doveroso spiegare quanto accaduto, perché sono stanca di essere strumentalizzata e che gente come Antonio Decaro e la sua maggioranza possa scrivere una cosa del genere».

«Dopo un'ora e mezza di dibattito – spiega la consigliera di opposizione – noi abbiamo depositato 5 ordini del giorno, di cui uno a firma di Bronzini che ha abbandonato l'aula insieme alla maggioranza. Nessuno di noi ha avuto copia di questi ordini del giorno, nonostante per legge sia nostro diritto averne una copia dal presidente del consiglio comunale, che ha abbandonato l'aula insieme alla maggioranza. Io ho ripetutamente urlato e richiesto che venissero almeno distribuiti gli ordini del giorno. La seduta era terminata e il presidente se ne stava andando verso l'uscita e ho detto: Ma questo rincoglionito non ci dà neanche gli ordini del giorno. Andando via, di faccia sui fogli, Irma Melini ha detto, ingiustamente, ma questo rincoglionito non ci dà neanche i fogli, dopo un'ora e mezza di consiglio».

«Per questo motivo la maggioranza e il sindaco, dopo aver abbandonato l'aula, e dopo non aver risposto sull'edilizia giudiziaria, non permettono alle minoranze di esporre le loro posizioni – continua – loro imbavagliando le opposizioni, fanno un comunicato parlando di "gravi insulti" gettando fango su due consiglieri comunali. Il sindaco spreca un comunicato stampa non per chiedere scusa ai baresi per non aver permesso alle opposizioni di dire la loro alla presenza dei cittadini e dei comitati, ma perché pensa che siamo ancora noi che ci dobbiamo vergognare per le accuse infamanti verso chi? verso un presidente del consiglio inadempiente che non ha permesso all'opposizione di replicare dopo le offese fatte dal capogruppo del PD al consigliere Carrieri».

«Io sono offesa perché le offese personali in quest'aula le ho ricevute – conclude – a volto coperto in un bigliettino e nessuno si è allarmato per questo. Un consiglio comunale non può finire così con la maggioranza che abbandona l'aula perché non è un argomento importante, quando la stessa maggioranza ha depositato un ordine del giorno a tutela del quartiere Libertà che sono loro a voler svuotare. Questa non è una politica degna di essere chiamata tale. Io forse non sono stata in grado appieno di rappresentare oggi l'integrità istituzionale, ma loro non devono permettersi di utilizzare certe frasi per attaccare le opposizioni ed imbavagliarle».
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