
Eventi e cultura
Andò, da assistente di Fellini a regista, si racconta al Bif&st
Il regista, che sarà premiato in serata al Petruzzelli, ha voluto ricordare i molti maestri con cui ha lavorato
Bari - giovedì 2 maggio 2019
17.58
Con la proiezione dell'ultimo film di Roberto Andò, "Una storia senza nome", si è aperta stamattina la Masterclass del regista e scrittore per il Bif&st a Bari. Al regista stasera verrà conferito, al teatro Petruzzelli, il Federico Fellini Platinum Award.
«Viviamo in un tempo in cui vengono annunciate false rivoluzioni e false promesse, c'è un aspetto illusionistico della politica di oggi che non vuole altro che mantenere il potere per il potere. Il potere di oggi è impotente ma predica per attivare qualcosa che non è in grado di praticare. Vecchio e nuovo potere alla fine si confondono. La politica è condannata alla finzione, è più o meno quello che sta accadendo oggi. Il potere ha delegato all'economia ogni decisione perché non è in grado di prenderne».
Politica e potere sono state al centro di molte delle riflessioni che ha offerto stamattina il regista nella sua Masterclass al Teatro Petruzzelli. Riflessioni scaturite dalle domande del critico Enrico Magrelli soprattutto su alcuni dei suoi film come "Viva la libertà" e "Le confessioni" e da quello che è, ad oggi, il suo ultimo lungometraggio "Una storia senza nome", già presentato fuori concorso all'ultima Mostra del Cinema di Venezia e riproposto stamattina. Tra i protagonisti Renato Carpentieri, presente in sala e che Andò ha anche diretto recentemente a teatro con il suo adattamento di "La tempesta" di Shakespeare.
Roberto Andò, anche scrittore, autore e regista per il teatro e per l'opera, si è affacciato al cinema in punta di piedi, facendo da assistente a registi come Federico Fellini, Francesco Rosi, Michael Cimino, Francis Ford Coppola. «Per la mia generazione sono stato controcorrente, ho iniziato a lavorare sui set in un periodo in cui tutti prendevano subito in mano la macchina da presa e giravano i loro film. Io invece ho fatto un vero e proprio apprendistato durante il quale ho potuto osservare da vicino e addirittura collaborare con grandi artisti dai quali ho imparato il senso della libertà».
Per ciascuno dei grandi Autori con i quali ha lavorato, Andò ha avuto parole di riconoscenza e ammirazione. «Fellini era il più misterioso, non abbiamo veramente legato ma non ho mai visto nessuno lavorare come lui, aveva un modo di organizzare le riprese assolutamente unico, riusciva a creare una geometria perfetta in mezzo al caos assoluto. Sul set di 'E la nave va' mi volle sempre vicino alla coreografa Pina Bausch, che aveva scelto come attrice ma che temeva avrebbe abbandonato le riprese dopo avere visto il suo particolare approccio alla regia. Per una scena le chiese di cantare semplicemente una ninnananna anziché recitare le battute previste, tanto poi le avrebbe cambiate al montaggio».
Nel corso dell'incontro c'è stato anche il tempo di ricordare affettuosamente Bruno Ganz, recentemente scomparso, che recitò per Andò nel primo lungometraggio del regista, "Diario senza date". «Sono poi tornato a lavorare con lui per 'Il caso Kafka' con Moni Ovadia affidandogli la voce dello scrittore. E lui volle registrarla recitando a memoria, senza leggere il testo. Mi colpì profondamente».
Roberto Andò riceverà stasera al Teatro Petruzzelli il Federico Fellini Platinum Award del Bif&st 2019.
«Viviamo in un tempo in cui vengono annunciate false rivoluzioni e false promesse, c'è un aspetto illusionistico della politica di oggi che non vuole altro che mantenere il potere per il potere. Il potere di oggi è impotente ma predica per attivare qualcosa che non è in grado di praticare. Vecchio e nuovo potere alla fine si confondono. La politica è condannata alla finzione, è più o meno quello che sta accadendo oggi. Il potere ha delegato all'economia ogni decisione perché non è in grado di prenderne».
Politica e potere sono state al centro di molte delle riflessioni che ha offerto stamattina il regista nella sua Masterclass al Teatro Petruzzelli. Riflessioni scaturite dalle domande del critico Enrico Magrelli soprattutto su alcuni dei suoi film come "Viva la libertà" e "Le confessioni" e da quello che è, ad oggi, il suo ultimo lungometraggio "Una storia senza nome", già presentato fuori concorso all'ultima Mostra del Cinema di Venezia e riproposto stamattina. Tra i protagonisti Renato Carpentieri, presente in sala e che Andò ha anche diretto recentemente a teatro con il suo adattamento di "La tempesta" di Shakespeare.
Roberto Andò, anche scrittore, autore e regista per il teatro e per l'opera, si è affacciato al cinema in punta di piedi, facendo da assistente a registi come Federico Fellini, Francesco Rosi, Michael Cimino, Francis Ford Coppola. «Per la mia generazione sono stato controcorrente, ho iniziato a lavorare sui set in un periodo in cui tutti prendevano subito in mano la macchina da presa e giravano i loro film. Io invece ho fatto un vero e proprio apprendistato durante il quale ho potuto osservare da vicino e addirittura collaborare con grandi artisti dai quali ho imparato il senso della libertà».
Per ciascuno dei grandi Autori con i quali ha lavorato, Andò ha avuto parole di riconoscenza e ammirazione. «Fellini era il più misterioso, non abbiamo veramente legato ma non ho mai visto nessuno lavorare come lui, aveva un modo di organizzare le riprese assolutamente unico, riusciva a creare una geometria perfetta in mezzo al caos assoluto. Sul set di 'E la nave va' mi volle sempre vicino alla coreografa Pina Bausch, che aveva scelto come attrice ma che temeva avrebbe abbandonato le riprese dopo avere visto il suo particolare approccio alla regia. Per una scena le chiese di cantare semplicemente una ninnananna anziché recitare le battute previste, tanto poi le avrebbe cambiate al montaggio».
Nel corso dell'incontro c'è stato anche il tempo di ricordare affettuosamente Bruno Ganz, recentemente scomparso, che recitò per Andò nel primo lungometraggio del regista, "Diario senza date". «Sono poi tornato a lavorare con lui per 'Il caso Kafka' con Moni Ovadia affidandogli la voce dello scrittore. E lui volle registrarla recitando a memoria, senza leggere il testo. Mi colpì profondamente».
Roberto Andò riceverà stasera al Teatro Petruzzelli il Federico Fellini Platinum Award del Bif&st 2019.


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