Matteo Renzi a Bari
Matteo Renzi a Bari
Politica

Matteo Renzi rilancia la campagna del Pd da Bari

Obiettivo essere il primo partito alle elezioni del 4 marzo, «Questa partita non dipende da me, dipende da un noi»

Tappa a Bari questa mattina per l'ex premier Matteo Renzi. Il leader del Partito Democratico ha scelto Bari per esporre la sua visione del programma PD e parlare ai suoi elettori, in vista delle prossime elezioni del 4 marzo. A quindici giorni dalla fatidica data, Renzi lancia dalla Puglia un messaggio a tutti gli elettori e soprattutto ai suoi, votate PD, non fatevi abbindolare dalla "sinistra" estrema di d'Alema e soci, non permettiamo a Salvini e al Movimento 5 Stelle di prendere in mano il paese.

In una sala gremita all'interno dell'Officina degli Esordi, il candidato al senato è stato accolto da molti candidati del PD in Puglia, da Dario Ginefra ad Ubaldo Pagano, da Assuntela Messina a Marco Lacarra. Presenti anche molti esponenti dell'amministrazione cittadina, gli assessori Galasso, Palone, Romano e Petruzzelli, il presidente del Consiglio Comunale Michelangelo Cavone, ed ovviamente il sindaco, Antonio Decaro, e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Il leader del PD è stato presentato proprio dal sindaco Decaro, che ha tenuto a sottolineare di voler esserci non in quanto sindaco, ma come esponente del PD, mettendoci la faccia in un momento importante per il partito ed il paese, nonostante non siano le "sue" elezioni.
«Questa è una partita importante, la partita della vita – dice Antonio Decaro – e per vincerla abbiamo bisogno della squadra. Noi siamo la squadra più forte che ci sia, noi insieme al presidente della regione, ai sindaci del nostro territorio, ai parlamentari uscenti abbiamo cercato di costruire una squadra del territorio, e vogliamo fare una campagna elettorale porta a porta, come la differenziata. Amministriamo il comune di Bari da 14 anni e la Regione da 13, e ci riproponiamo per amministrare questo comune, questa città e la Regione».

«Noi siamo qui davanti a voi – sottolinea il sindaco – gli altri sono in televisione o in internet. Non sono chiari nemmeno sui programmi, a volte dicono sì all'Euro, altre volte no all'Euro, il Movimento 5 Stelle prima parlava dei rimborsi, ora non può più parlare nemmeno di quelli. Per quanto riguarda il centrodestra sembra di essere tornati al 1994, con Berlusconi da Porta a Porta. Noi ci mettiamo la faccia oggi, io faccio la campagna elettorale nonostante non sia la mia, perché lo devo alla mia comunità, alla mia città e al mio paese».

«Questa tappa volante a Bari per me è un'occasione per darci un po' la carica – dichiara Matteo Renzi – Sono venuto qui per ringraziare tutti coloro che ci stanno mettendo la faccia e stanno facendo la campagna sul territorio. I sondaggi oggi dicono che il PD può essere il primo partito e il primo gruppo parlamentare. Il 5 marzo o il primo partito è il PD o il primo partito è il Movimento 5 Stelle. Il voto non può essere revocato come un bonifico, per cui bisogna stare attenti a non votare per protesta il Movimento 5 Stelle, e vedere la differenza tra come è amministrata Roma e come è amministrata Bari, e girare un attimo a vedere cosa genera l'incompetenza al governo».

«Il PD poteva fare meglio – prosegue – ma è importante anche vedere i risultati fatti in questi anni. Non dobbiamo avere paura e vergognarci di quel che abbiamo fatto. Non siamo tutti uguali, siamo profondamente diversi. Fondamentale ragionare sui temi non attaccare le persone in quanto tali, però dopo che per anni ci hanno detto che siamo noi i disonesti, non accetto le polemiche sui nostri perché ritengono di essere depositari di purezza ed onestà. In tutti i partiti ci sono persone oneste e capaci, e persone disoneste ed incapaci. Dobbiamo ricordare che il PD in questi anni ha ridato credibilità al paese, sia a livello nazionale che internazionale, ma ora dobbiamo guardare avanti. Dobbiamo pensare al futuro come ad un'opportunità, dobbiamo pensare ai lavoratori e cominciare ad estendere determinate misure come gli 80 euro ad altri soggetti, come le partite iva, gli autonomi e i commercianti».

«Dobbiamo garantire la sicurezza – sottolinea Renzi – in un periodo in cui la percezione di insicurezza è massima, a causa anche della microcriminalità, reati che fanno male e per cui spesso non c'è la certezza della pena. Noi abbiamo messo in programma l'assunzione di 10 mila carabinieri e poliziotti, ma sappiamo che si deve fare di più. È necessario che le strade siano piene di gente, avere un terzo settore forte e un associazionismo presente. Sul tema della sicurezza non dobbiamo avere incertezze, quando una ragazza di diciotto anni di nome Pamela viene uccisa in modo truce e due giorni dopo una ragazza che si chiama Jessica viene uccisa in modo altrettanto barbaro, a noi non interessa il colore della pelle di chi ha commesso il reato, ci interessa che chi ha commesso quei reati stia in carcere fino all'ultimo giorno. Questa è la certezza e la sicurezza, non l'odio».

«Questa partita non dipende da me – conclude – dipende da un noi, se ce la mettiamo tutta il PD al primo posto darà una mano ai nostri figli e all'Italia, l'alternativa è gente che grida contro gli altri, gente che non riesce a controllare i propri scontrini come può governare il paese?».


15 fotoMatteo Renzi, tappa a Bari all'Officina degli Esordi
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