La violenza sugli operatori sanitari diventa reato, Migliore (Policlinico): «Salvaguardati diritti di tutti»

Il Senato ha dato via libera: reclusione fino a 16 anni. Istituito anche un osservatorio per monitorare il livello di sicurezza

giovedì 6 agosto 2020 11.07
Il Senato ha votato ieri in favore della legge contro la violenza sugli operatori sanitari. La nuova norma estende le aggravanti previste per i pubblici ufficiali ai casi di lesioni personali gravi o gravissime provocate al personale sanitario (sanzioni fino a 5mila euro e pene fino a 16 anni per chi commette atti di violenza), e istituisce un osservatorio per monitorare gli episodi di violenza e una "Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari". Il disegno di legge approvato ha come titolo: "Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell'esercizio delle loro funzioni".

La violenza nei confronti degli operatori sanitari - commenta il vice presidente di Fiaso (Federazione di Asl e Ospedali) e direttore generale del Policlinico di Bari Giovanni Migliore - mette a rischio un diritto costituzionalmente garantito, la tutela della salute, che le Aziende si impegnano ad assicurare ogni giorno a milioni di cittadini. Le Asl - ha concluso Migliore - si stanno dotando progressivamente di protocolli di comportamento rigorosi e di task force multidisciplinari, che puntano a mettere in sicurezza i luoghi di lavoro e a prevenire, per quanto possibile, gli episodi di violenza nei confronti degli operatori, oltre che garantire supporto psicologico e legale ai dipendenti vittime di episodi di questo genere. Gli effetti di queste misure e di quelle previste dalla nuova Legge garantiranno agli operatori sanitari l'esercizio della loro professione all'interno di luoghi più sicuri, contribuendo al rispetto dei diritti di questi lavoratori e alla tutela del diritto alla salute».