Ex OM Carrelli, monta la rabbia dei lavoratori

Ad un mese dalla scadenza per la presentazione di offerte di acquisto cresce il malumore: «Hanno anche il coraggio di fare campagna elettorale su di noi»

giovedì 22 febbraio 2018 13.29
A cura di Elga Montani
Sempre più buia la situazione per i lavoratori della ex Om Carrelli. Da tre mesi non percepiscono nessun redito a causa dei problemi della Tua Industries e dell'insolvenza della stessa che impedisce che venga liquidata la cassa integrazione in deroga anche se c'è stata la proroga nella legge di bilancio. E aumenta sempre di più la rabbia delle famiglie, che ormai si sentono lasciate sole dalle istituzioni, e anche prese in giro dopo anni di tentativi di reindustrializzazione che non hanno portato a nulla. Diversi gli sfoghi visti in questi giorni via social da parte di alcuni operai e delle loro famiglie.

«Caro Leo Caroli, sono tre mesi che non ho nessun aiuto economico – scrive al responsabile della Task Force regionale uno dei 190 ex dipendenti Om – Dall'età di 21 anni (quando ho iniziato a lavorare in OM) non mi era mai successo. Oggi con una famiglia di 4 persone con il mio solo reddito ora pari a zero sono alle corde. A 52 anni nessuno mi assume, con tanti sacrifici avevo comprato una casa che ora, pur di avere un'entrata e di sopravvivere, sto per mettere in vendita. Un po' di vergogna a trattare un italiano sempre rispettoso delle leggi, che non ha mai preso una multa nemmeno per divieto di sosta non ce l'hai? Siete stati e siete patetici con le false promesse che avete fatto e che ci hanno portato a questa situazione. E qualcuno ha anche il coraggio di fare campagna elettorale su di noi. Vergognatevi».

E qualche giorno fa sulla bacheca Facebook del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in seguito alla notizia data dallo stesso del salvataggio dei 29 dipendenti della vertenza Promodaunia, sono comparsi diversi messaggi di famiglie stanche ed esasperate di non vedere soluzione dopo 7 anni alla loro di vertenza.

«Come siete bravi a salvare i lavoratori – scrive la moglie di un dipendente ex OM – Così come avete salvato i nostri mariti, le nostre famiglie e i lavoratori Om. Grazie presidente, eri proprio bello solare e sorridente al taglio del nastro della prima auto elettrica, quanti elogi vi siete presi tutti quanti, quante volte ci avete salvato, che culo che abbiamo avuto ad avervi, grazie Presidente anche da parte dei miei piccoli bambini».

«Qualcuno ci deve spiegare – sottolineano inoltre i lavoratori – come mai la reindustrializzazione della Tua Industries non è stata più monitorata al Mise, ma in Puglia. Qualcuno si deve assumere le responsabilità di ciò che è successo. Non devono pagare solo gli operai. Con i vostri accordi e verbali d'intesa ci avete fatto perdere 7 anni della nostra vita»

Nel frattempo, è ancora aperta la procedura di vendita all'asta del progetto e del prototipo, la cui scadenza formale è il prossimo 22 marzo ad un mese esatto da quando scriviamo. Un mese in cui la vita di 190 operai è appesa ad un filo e alla speranza che qualcuno abbia il coraggio di investire nella reindustrializzazione del sito ex Om, o che si metta definitivamente fine ad un'agonia che ormai dura da 7 anni con politiche atte al ricollocamento delle risorse.