Bari, Chiccolino non chiude, investiti 300mila euro per due anni

La denuncia era stata fatta dalla consigliera Melini che parlava di "presidio di legalità che resterà chiuso per mesi"

lunedì 1 aprile 2019 11.16
A cura di Elga Montani
Una denuncia da parte della consigliera e candidata sindaco Irma Melini smontata dall'assessore al Welfare Francesca Bottalico. La consigliera sosteneva che da oggi la comunità Chiccolino, progetto presente a Fesca-San Girolamo sul lungomare IX Maggio nato nel 2012 e occupante un immobile confuscato alla mafia, avrebbe chiuso i battenti in seguito alla scadenza dell'affidamento.

Melini aveva definito la situazione come: «L'ennesimo torto da parte dell'Amministrazione Decaro verso le fasce deboli di questa città», sottolineando che: «A chiudere non è solo il centro per il recupero dei minori che hanno avuto condanne penali, ma il simbolo della legalità nel quartiere periferico».

La situazione sembra però essere diversa da come la dipinge Melini, in quanto se è vero che il progetto è in scadenza ed il bando per la prosecuzione del progetto sia stato pubblicato solo venerdì scorso, sembra che le decisioni siano state prese in accordo con l'ente gestore che avrebbe chiesto la sospensione del servizio: «per una effettiva diminuzione di segnalazioni, tant'è che la struttura è priva di utenza dal 18 marzo», come dichiara l'assessore Bottalico.

«Il nuovo bando, voglio sottolinearlo con orgoglio, è stato elaborato dopo un confronto proficuo tecnico con il ministero di Giustizia, la Regione Puglia, i servizi sociali, accogliendo i punti di forza e debolezza da parte del referente degli operatori sociali attualmente in servizio - ribadisce Bottalico - anche alla luce della necessità di avviare un nuovo modello capace di accogliere nuove istanze ed esigenze, che promuovano esperienze innovative. L'idea è superare la forma residenziale, come accadeva prima, andando verso un modello di tipo diurno più idoneo a valorizzare il patrimonio costruito in questi anni, che ha visto aprirsi questa realtà a tutto il territorio comunale e capace di diventare riferimento per tutti e non solo per i minori individuati».

«Il numero degli ospiti passerà dagli attuali 6 a 40 - prosegue l'assessore - e i ragazzi potranno usufruire di una serie di azioni rivolte all'inclusione socio-lavorative, alla cittadinanza attiva e all'educazione alla legalità, anche in prospettiva della prossima sigla di un protocollo sulla creazione della Casa della gestione del conflitto e della mediazione penale civile che intende rendere protagonisti di un processo di reinserimento sociale sia le vittime sia gli autori dei reati. Ovviamente sarà apprezzata l'esperienza maturata da operatori in servizio in area penale. Per migliorare una delle iniziative più positive dell'amministrazione comunale abbiamo investito 300mila euro per 2 anni grazie alla sinergia con la Regione Puglia».

Inoltre, mentre Melini parla del fatto che il nuovo bando: «determinerà che quel presidio di legalità resterà chiuso per mesi fino alla aggiudicazione definitiva del centro come servizio diurno», Bottalico ribatte che: «Non ci sarà sospensione perché nel servizio non c'è nessuno, inoltre viene finanziato a retta. Ora non ci sono segnalazioni e accoglienze»