Asta deserta per l'Ex OM, il futuro dei lavoratori appeso ad un filo

Il curatore fallimentare ha concesso ad eventuali imprenditori di presentare progetti entro il 3 aprile, situazione drammatica

giovedì 22 marzo 2018 14.57
A cura di Elga Montani
Stamattina alle 11 sono svanite o quasi le speranze delle 180 famiglie della ex Om Carrelli. L'asta, la cui scadenza era oggi, è andata deserta, nessun imprenditore ha presentato proposte di acquisto per il progetto, il prototipo e il capannone. Nessuno, ad oggi, ha il coraggio di investire nella reindustrializzazione della fabbrica della zona industriale di Bari-Modugno. Ora l'unica strada rimasta è quella proposta dal curatore fallimentare, che ha lasciato aperta la porta a chi volesse fare un offerta, dando la possibilità di presentarla entro il prossimo 4 aprile, data in cui è stato fissato il licenziamento collettivo.

«Purtroppo sapevamo già dalla riunione dello scorso 9 marzo, in cui eravamo presenti solo noi come sindacati, che non ci sarebbero state offerte - dichiarano da UGL Metalmeccanici Bari - il curatore ci aveva spiegato che le possibilità in merito erano molto poche e che l'asta era stata fatta perché anche la Regione Puglia aveva detto che potevano esserci degli investitori. Ora la situazione è critica, attendiamo il prossimo 3 aprile per sapere se questi eventuali investitori di cui si parla possano o meno presentare una proposta ritenuta congrua e adeguata».

«Per i lavoratori il momento è davvero difficile - sottolineano da UGL - sono senza retribuzione da mesi, e solo grazie all'interessamento della Regione hanno potuto presentare la domanda per i residui 2017, che entro fine mese dovrebbero essere pagati, ma non c'è proroga della cassa integrazione e il prossimo 4 aprile se non si presenta nessuno ci sarà il licenziamento collettivo».

«Il curatore fallimentare per fortuna sta dando ancora tempo per presentare offerte - ci dice Gianfranco Micchetti di Fim CISL Bari - sappiamo che ci sono investitori interessati, ma alle loro condizioni. Se nessuno dovesse presentarsi si andrà avanti con la procedura di licenziamento, e non ci saranno più altre vie per i lavoratori. Noi non li abbandoneremo, come non abbiamo fatto finora, sperando che le dichiarazioni della Regione Puglia sul ricollocamento possano essere reali, anche se non ne sappiamo nulla».

Speranze quindi ormai al lumicino per 180 famiglie, vedremo la prossima scadenza a che cosa porterà e quale sarà il loro destino dopo 7 anni di promesse non mantenute e speranze deluse.

«Siamo stanchi e amareggiati - dichiarano i lavoratori - non è giusto tenerci così sulle spine. Abbiamo mutui, abbiamo figli e non siamo nemmeno nelle condizioni di accettare una proposta di lavoro di un mese perché in tal caso dovremmo dimetterci, ma speriamo ancora. La speranza è l'ultima a morire».