Politica
Laforgia chiede le scuse del PD dopo le parole di Renzi
L'ex premier ieri mattina aveva affermato che chi vota LeU favorisce l'ascesa di Salvini
Bari - sabato 17 febbraio 2018
0.58 Comunicato Stampa
Un lungo post su Facebook per rispondere a quanto detto da Renzi ieri mattina. Lo ha scritto Michele Laforgia, candidato di Liberi e Uguali, che non ci sta a sentir dire dall'ex premier che chi vota il partito di D'Alena favorisce la crescia di Salvino e le sue possibilità di andare a governare.
«Renzi è venuto a Bari per insultare l'intelligenza degli elettori - scrive Laforgia - Non può venire qui e dire che chi vota per me vota per Salvini. È Renzi che ha fatto crescere la Lega, triplicandone i consensi negli ultimi cinque anni (dal 4% del 2013 al 13% degli ultimi sondaggi), grazie alla paura e alla rabbia generate, soprattutto al Sud, dall'aumento delle diseguaglianze, della precarietà, della disoccupazione giovanile. L'ha assecondata contro le ONG, lasciando i migranti, uomini, donne e bambini, nei campi di detenzione in Libia».
«Ha scritto nel suo libro - prosegue il candidato di LeU - che bisogna "aiutarli a casa loro", proprio come ha sempre detto Salvini. Il suo Governo ha approvato a suon di fiducia una legge elettorale truffa per nominare i suoi parlamentari nelle liste bloccate e impedire liste di sinistra. Lo ha fatto d'accordo con Berlusconi, che ha promesso a Salvini il Ministero dell'Interno».
«Ora mi offende - conclude - perché sa che i suoi elettori lo stanno abbandonando: un tentativo di estorsione ai danni della libertà di voto. Aspetto le sue scuse e quelle di Decaro, Lacarra ed Emiliano».
«Renzi è venuto a Bari per insultare l'intelligenza degli elettori - scrive Laforgia - Non può venire qui e dire che chi vota per me vota per Salvini. È Renzi che ha fatto crescere la Lega, triplicandone i consensi negli ultimi cinque anni (dal 4% del 2013 al 13% degli ultimi sondaggi), grazie alla paura e alla rabbia generate, soprattutto al Sud, dall'aumento delle diseguaglianze, della precarietà, della disoccupazione giovanile. L'ha assecondata contro le ONG, lasciando i migranti, uomini, donne e bambini, nei campi di detenzione in Libia».
«Ha scritto nel suo libro - prosegue il candidato di LeU - che bisogna "aiutarli a casa loro", proprio come ha sempre detto Salvini. Il suo Governo ha approvato a suon di fiducia una legge elettorale truffa per nominare i suoi parlamentari nelle liste bloccate e impedire liste di sinistra. Lo ha fatto d'accordo con Berlusconi, che ha promesso a Salvini il Ministero dell'Interno».
«Ora mi offende - conclude - perché sa che i suoi elettori lo stanno abbandonando: un tentativo di estorsione ai danni della libertà di voto. Aspetto le sue scuse e quelle di Decaro, Lacarra ed Emiliano».