Politecnico di Bari, aperte le iscrizioni per il test di Architettura. Un posto riservato a studente cinese

Candidature fino al 2 settembre. Si consolida il progetto Marco Polo per la collaborazione con le realtà dell'estremo oriente

mercoledì 26 agosto 2020 13.37
Sono aperte le iscrizioni al test di ammissione al corso di laurea in Architettura del Politecnico di Bari. La selezione e le immatricolazioni al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Architettura del Poliba, per il prossimo anno accademico 2020-2021, è regolata da un apposito bando di concorso che ne prevede modalità, tempi e procedure. I posti disponibili sono 150, di cui 3 riservati agli studenti non comunitari, ivi compreso 1 posto riservato esclusivamente agli studenti della repubblica popolare cinese partecipanti al progetto "Marco Polo". Le iscrizioni di partecipazione si concluderanno il prossimo 2 settembre. la prova di concorso, denominata test-Arched e redatta da Cisia sulla base dei programmi dell'allegato 1 al dm 216/2020, si svolgerà l'8 settembre, a partire dalle ore 14. Sarà possibile effettuare il test-Arched in presenza, nelle aule del Politecnico, oppure a distanza (test-arched@casa).

Il Corso di Studi in Architettura del Politecnico di Bari abbraccia, da trent'anni, il Mediterraneo. La solida tradizione di studi, condotta in seno al Dipartimento DICAR, assume sia le tematiche specifiche del territorio di appartenenza, sia quelle di tutti i paesi bagnati dal "mare nostrum", ricoprendo, in questo ambito geografico, un ruolo di assoluta protagonista. Le linee di ricerca, a cui corrispondono altrettante aree di apprendimento, affermano la centralità del progetto nel processo di formazione e riguardano tre focus tematici: architettura e patrimonio, architettura e città, architettura e costruzione.

Negli ultimi anni, la Scuola si è aperta, in maniera sempre più incisiva, alla dimensione internazionale, con uno sguardo costantemente più lungo, che si spinge sino al mondo asiatico, riconoscendo nel "grande drago" uno dei più "agguerriti" attori mondiali, nel campo dell'alta formazione, della ricerca scientifica e del trasferimento tecnologico. Frequenti sono gli appuntamenti annuali che vedono protagoniste la Cina e l'Italia in un dialogo interdisciplinare teso al consolidamento di una cooperazione per l'innovazione scientifica. Ne costituiscono due esempi recenti e contestuali, a cui l'ateneo barese ha preso parte come interlocutore attivo, confrontandosi con la domanda del mondo produttivo ed economico cinese, la X edizione della settimana Cina-Italia della scienza, della tecnologia e dell'innovazione - svoltasi a Pechino dal 25 al 29 novembre 2019 - e il XIII Sino-Italian exchange event. Occasioni che si sommano ai numerosi incontri con differenti delegazioni cinesi giunte in visita, in questi ultimi anni, presso il Politecnico di Bari, durante le quali è apparso evidente il desiderio di stringere rapporti di amicizia e collaborazione, tesi a valorizzare i sistemi di impresa e ricerca, ad acquisire know-how italiano nei seguenti campi: intelligenza artificiale e fabbrica Intelligente, ICT di nuova generazione, aerospazio, energia e tecnologie pulite per l'ambiente, smart city ed urbanizzazione sostenibile, biomedicina e tecnologie della salute, agricoltura di precisione ed agroalimentare, industrie creative e design, tecnologie per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale.

In particolare, il Politecnico di Bari ha accolto i primi studenti cinesi, all'interno dei propri corsi di laurea, a partire dal 2018, attraverso il progetto "Poliba2China", selezionato dalla Regione Puglia e finanziato mediante il Fondo Sociale Europeo. Da questo momento, si è attivato un processo di costruzione di rapporti bilaterali con atenei della Repubblica cinese, con cui si iniziano a condividere - oltre che mobilità di studenti, in ingresso e in uscita - tesi di dottorato, di laurea, workshop, seminari, mobilità di docenti.

È in questa cornice che si colloca l'attività di ricerca di un gruppo di tredici studenti del corso di studi in Architettura che, grazie ad una borsa di studi per tesi di laurea all'estero finanziata dall'ateneo di origine, hanno scelto come tema di indagine il problema del recupero, della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio architettonico che punteggia i paesaggi rurali cinesi, nella regione del Fujian, dove hanno svolto il loro tirocinio curriculare. La loro è una storia lunga un anno, come quella di tutti i laureandi in Architettura del Poliba. Un anno, quello di tesi, intenso e appassionato, fatto di studio e di ricerca, interamente vissuto tra le mura del piccolo atelier di Dipartimento, prima; tra gli splendidi paesaggi della Cina, durante la missione; per finire, tra le mura domestiche, nei difficili mesi del lockdown che, pochi giorni prima, li aveva costretti ad un rientro anzitempo dalla terra del dragone, spezzando l'entusiasmo di una tanto attesa esperienza di studi all'estero. Così, di quarantena in quarantena, costantemente supportati dai loro docenti, attraverso la nuova pratica della didattica a distanza, con grande tenacia e dedizione, i laureandi hanno portato a termine il loro percorso formativo: sono stati i precursori delle tanto agognate lauree in presenza del Poliba, che hanno fatto addirittura scuola in tutta Italia.

«Il corso di studi in Architettura ha come obiettivo la formazione specifica dell'architetto quale figura professionale in grado di cogliere i rapporti tra uomo, creazioni architettoniche e ambiente, di tenere in conto gli aspetti strutturali e costruttivi, l'utilità degli edifici, le implicazioni sociali ed economiche dell'abitare e di creare progetti architettonici - dice la coordinatore del corso di studi, prof.ssa Loredana Ficarelli. Il nucleo didattico centrale è costituito dalla cultura della progettazione, basata su saperi di natura storico-scientifica come le matematiche, la storia e le tecnologie, e su procedimenti di natura tecnico-estetica, come l'attività di progettazione applicata ai campi dell'architettura, della città, del restauro, dell'urbanistica e del paesaggio che include il calcolo delle strutture, l'uso delle tecniche di rappresentazione e di analisi dei costi. In aggiunta agli obiettivi strategici generali, l'articolazione in diversi piani di studio è finalizzata a fornire competenze specifiche quali, ad esempio, quelle nel settore dei beni archeologici e monumentali del mondo antico e medievale in area mediterranea».