Piazza Diaz e via Manzari a Bari, la Soprintendenza dà l'ok al nuovo progetto

I lavori erano stati bloccati a causa del ritrovamento di alcuni antichi reperti (due cisterne dell'800 e diverse sepolture a fossa)

venerdì 17 gennaio 2020 16.50
I lavori in in piazza Diaz e nel giardino di via Manzari, a Ceglie del Campo, bloccati in seguito del ritrovamento di reperti nel corso degli scavi: due cisterne risalenti all'inizio dell'800 sottostante la pavimentazione della piazza, e diverse sepolture a fossa, databili tra il V e il III sec. a.C., nel perimetro del giardino, a breve potranno riprendere. La Soprintendenza ha approvato la modifica finale al progetto.

«Attraverso l'indagine condotta con i georadar - spiega l'assessore Galasso - è stata determinata la reale consistenza delle cisterne, per cui è stato necessario modificare la disposizione inizialmente prevista degli alberi e degli arredi. Data l'impossibilità di scavare in corrispondenza delle cavità sottostanti, i 6 alberi saranno piantumati su due diversi allineamenti, uno parallelo e l'altro perpendicolare a corso Vittorio Emanuele. Vicino le alberature saranno collocate le panchine previste dal progetto. Sarà anche predisposta un'area giochi, con un castelletto e due attrezzi ludici a molla, leggermente decentrata rispetto alla posizione centrale originaria. La superficie sarà distinta in due parti, utilizzando sia le basole nuove sia quelle vecchie. Queste ultime saranno utilizzate per riprodurre una campitura equivalente al perimetro corrispondente alle cavità sottostanti, cui si potrà accedere attraverso una botola. Anche la disposizione dei pali dell'impianto di illuminazione sarà diversa rispetto al progetto originario in quanto seguirà la nuova disposizione degli arredi. I posti auto preservati restano quattro, uno dei quali per persone con disabilità. Ai quattro angoli della piazza saranno realizzati degli scivoli. Martedì prossimo i tecnici comunali e i responsabili dell'impresa effettueranno un sopralluogo propedeutico alla ripresa dei lavori, che dovrebbero durare quattro mesi circa».

«Per quanto riguarda il giardino di via Manzari, - prosegue - la Soprintendenza ha confermato invece che occorre sbancare l'intera area interessata dal giardino per accertarsi che non vi siano altri reperti archeologici nel sottosuolo. Gli scavi, della profondità di circa un metro e trenta centimetri, consentiranno di stoccare temporaneamente il materiale nell'area parcheggio accanto alla scuola Manzoni-Lucarelli, in modo tale da poterlo riutilizzare per riempire nuovamente l'area di scavo dopo gli accertamenti della Soprintendenza. Se dovessero emergere nuovi reperti significativi o corredo funebre da conservare a cielo aperto, il materiale di scavo verrà conferito in discarica. La nuova conformazione del giardino, dunque, sarà definibile e quindi nota soltanto dopo aver completato gli scavi, che riprenderanno entro fine mese».