Intitolata a Gianni Antonucci la tribuna stampa del San Nicola di Bari

L'omaggio al massimo esperto della storia della squadra biancorossa, scomparso lo scorso 13 giugno

martedì 26 agosto 2025 15.53
Su proposta del sindaco Vito Leccese, nel pomeriggio la giunta ha approvato l'intitolazione del settore della tribuna stampa dello stadio San Nicola al giornalista Gianni Antonucci, massimo esperto della storia della squadra del Bari calcio, scomparso lo scorso 13 giugno.
"Abbiamo ritenuto opportuno dare il giusto riconoscimento al "Professore", come tutta la città ha sempre amato chiamarlo a causa della sua inesauribile conoscenza della storia del Bari calcio, sin dalle origini - commenta il sindaco Vito Leccese -. Grazie al lavoro instancabile, alla grande passione e alla sconfinata memoria del maestro Gianni Antonucci, il popolo dei tifosi e amanti della squadra cittadina può contare su un ricchissimo patrimonio di dati, notizie e curiosità sui biancorossi, dettagliatamente descritti attraverso una vasta produzione di testi e articoli giornalistici. Il suo amore per Bari, la città e la sua squadra del Bari lo ha accompagnato fino alla fine della sua lunghissima e meravigliosa carriera senza mai attenuarsi, nemmeno nei momenti più bui della storia del calcio locale. Per questo abbiamo pensato di legare in modo indissolubile il suo nome all'ambiente che più amava e da cui parte il racconto delle vicende calcistiche della sua amata Bari".

Gianni Antonucci nasce a Bitetto il 19 novembre 1928. Commercialista di formazione, docente e giornalista, ha lavorato come ispettore fiscale presso il Ministero delle Finanze, professione che gli ha consentito di curare la rubrica "Il Fisco" su La Gazzetta del Mezzogiorno dal 1962 al 2002. È stato presidente dei collegi sindacali di diverse società, in particolar modo della Cassa di Risparmio di Puglia e della Banca Popolare di Bari, e ha ricoperto l'incarico di presidente dei revisori dei conti dell'USSI - Unione Stampa Sportiva Italiana.
La passione per l'informazione, e in particolar modo per il Bari calcio, lo porta ad abbandonare, ad inizio anni '70, il ruolo ricoperto per oltre un ventennio presso il Ministero delle Finanze. E così, prende il via un legame professionale con i colori biancorossi, un amore cominciato, in realtà, quando aveva solo otto anni, in occasione della visione della sua prima partita del Bari - 3 gennaio 1937 - che si impose per 2-1 con l'Alessandria grazie alle reti del "reuccio" Costantino e di Capocasale.
Gianni Antonucci ha scritto diciotto libri sulla storia del Bari calcio e della città, realizzando il sogno di una vita. Cominciò nel 1977 con "Bari Sì, Bari No", per proseguire con "Il Bari dei Matarrese", "Bari in serie A", "Angelo De Palo, una vita per il Bari", "Bari ottanta anni 1908-1988", "Bari una squadra, una città", "La Puglia, il Mondiale, il Bari", "Il Bari e Platt", "Bari, l'anno del gambero", "Bari 90, 1908-1998", "Bari e il Bari 1908-2008", "Bari stella del Sud", "Bari 30 in A", "Il pallone quadrato - il Bari dal centenario al nuovo club dopo il crac", "Leggenda biancorossa", "Bari 110 e…", "110 Bari, dalle ceneri alla rinascita" e terminare con il suo ultimo lavoro " Il Bari e l'era De Laurentiis".
Penna sagace e stilettate come poche, ha diretto per dodici anni la redazione pugliese del Corriere dello Sport e per sedici è stato direttore editoriale del mensile "Il Bari", pubblicazione ufficiale dell'A.S. Bari, per il quale ha messo a disposizione il suo vasto archivio.
Le sue numerose pubblicazioni hanno raccontato con minuzia e passione le gesta, i protagonisti e i momenti indimenticabili del Bari calcio: per lui scrivere era un dovere civico. Gianni Antonucci, infatti, amava annotare tutto con dedizione (aneddoti, formazioni, date, debutti).
Da ogni parte d'Italia si sono rivolti a lui per rintracciare foto d'epoca e ricevere dettagli su tanti episodi, alcuni dei quali, i più salienti, appresi direttamente da uno dei fondatori della F.C. Bari 1908, Floriano Ludwig. Negli ultimi anni, nonostante l'età, continuava a citare risultati e formazioni della sua amata Bari solo con l'ausilio della sua incredibile memoria: la storia del Bari era come la storia di famiglia.
Nel 2024 ha compiuto 70 anni di iscrizione all'Albo professionale dei giornalisti.
Tra i tanti, sono significativi due riconoscimenti ottenuti: nel 2012 ricevette le Chiavi della Città dal sindaco di Bari e nel 2019 il Nicolino d'oro dal Circolo Acli - Dalfino proprio per essere riuscito a raccontare minuziosamente la storia del club e farne un patrimonio collettivo inestimabile.