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Inserimento abitativo e presa in carico dei richiedenti asilo, il Comune di Bari si candida al bando Anci

L'avviso è finanziato con i fondi dell'8x1000. Bottalico: «Necessario che le realtà del terzo settore intraprendano percorso condiviso»

martedì 21 giugno 2022
Su proposta dell'assessora al Welfare Francesca Bottalico, la giunta comunale ha approvato questa mattina la candidatura del Comune di Bari all'avviso pubblicato da Anci e rivolto ai Comuni facenti parte della Rete Sai (Sistema accoglienza integrazione) per la presentazione di proposte progettuali inerenti "Interventi straordinari di accoglienza integrata, misure innovative di inserimento abitativo e rafforzamento delle procedure di presa in carico delle crescenti vulnerabilità in favore di richiedenti e titolari di protezione internazionale".

La misura, finanziata con il fondo otto per mille dell'IRPEF devoluto dai cittadini alla diretta gestione statale per l'anno 2017, mira a raggiungere due obiettivi specifici: l'attivazione di un'assistenza dedicata a richiedenti e titolari di protezione internazionale con vulnerabilità rilevanti e il potenziamento degli interventi finalizzati alla facilitazione dei percorsi di integrazione di richiedenti e titolari di protezione internazionale/umanitaria, attraverso il miglioramento e la sostenibilità di percorsi, anche innovativi, di inserimento abitativo.

Il progetto redatto dall'assessorato al Welfare, in particolare prevede la sperimentazione di tre misure innovative:
A. accoglienza esterna al SAI destinata a casi di particolare vulnerabilità sanitaria e sociale, finalizzata all'attivazione di 14 percorsi di accoglienza esterna per una durata massima di 12 mesi dall'avvio delle attività, con un finanziamento previsto pari a € 129.802,70;
B. accoglienza in famiglia per richiedenti e titolari di protezione che abbiano completato il loro percorso di accoglienza: 7 interventi di accoglienza in famiglia per una durata massima di 9 mesi dall'avvio delle attività, con finanziamento previsto pari a € 28.512,10;
C. coabitazione sociale per giovani richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale finalizzata all'attivazione di 5 interventi di coabitazione sociale per una durata massima di 12 mesi dall'avvio delle attività, con un finanziamento previsto pari a € 21.962,62.

«In occasione della Giornata mondiale del Rifugiato - commenta Francesca Bottalico - abbiamo approvato in giunta una nuova progettualità sociale nell'ambito dei finanziamenti dell'otto per mille finalizzati ad attivare, accanto all'accoglienza, azioni aggiuntive di inserimento sociale e lavorativo per persone richiedenti asilo o già titolari di protezione internazionale, in particolare quanti si trovano in condizioni di precarietà abitativa. Si tratta di offrire ai singoli e ai nuclei familiari un'opportunità ulteriore rispetto al Sai e ai servizi di accoglienza tradizionali, sviluppando un welfare che punta all'autonomia delle persone, trasformando i costi in investimenti sociali, mira ad implementare forme di sussidiarietà orizzontale e guarda a un processo di reale integrazione basato su esperienze di mutuo aiuto. Affinché la protezione e l'accoglienza possano diventare un processo equo di inclusione sociale, culturale ed economica, è però necessario che le realtà sociali, culturali e di volontariato, e specialmente i proprietari di alloggi sfitti, vogliano intraprendere questo percorso condiviso in modo da favorire azioni di inclusione sostenibili in favore di quanti si trovano in situazioni di particolare vulnerabilità, abitativa e lavorativa».