Covid, Decaro spiega il Dpcm: «Nessuno ci controlla a casa, ma i parenti possono passarci il virus»

Il sindaco: «A Bari 500 persone in isolamento, fino a 1000 spettatori al San Nicola. Io non verrò a dire "tu c sta a fash do"»

martedì 13 ottobre 2020 21.22
Il sindaco di Bari Antonio Decaro ha spiegato in diretta su Facebook il contenuto del nuovo Dpcm che entrerà in vigore da mezzanotte. Il sindaco si è soffermato sui comportamenti da tenere a casa: «Nelle abitazioni private si possono ospitare fino a 6 persone non conviventi, ma questa è una raccomandazione e non un obbligo. Nessuno verrà a controllare a casa nostra, ma il Governo lo ha voluto comunque scrivere perché è importante far capire che la maggior parte dei contagi sono avvenuti in contesti familiari e amicale. Tendiamo a credere che amici e parenti non possano veicolare il virus solo perché li conosciamo; ma non è purtroppo così. Non verranno le forze dell'ordine a controllarci, non verrò io a dire "tu c sta a fash do", ma dobbiamo essere responsabili».

Il primo cittadino spiega che «I contagiati a casa sono 500 a Bari, la stragrande maggioranza sono asintomatici, motivo per cui bisogna stare ancora più attenti perché purtroppo continuano a morire delle persone e alcuni finiscono in terapia intensiva. Dobbiamo rispettare le restrizioni per evitare nuovi lockdown e nuove chiusure delle aziende e dei commerciati. La curva a Bari non si sta alzando, con le restrizioni possiamo continuare a fare la nostra vita».


Sugli eventi pubblici, Decaro spiega: «Per le attività culturali continuano a valere il vecchio Dpcm e le ordinanze regionali, mentre per quanto riguarda lo stadio abbiamo suggerito al premier Conte, che ha inserito questo articolo nel Dpcm di stanotte, di aprire al 15% fino a un massimo di 1000 persone. Motivo per cui a Bari potranno accedere 1000 spettatori al San Nicola, stadio da 55mila persone».

Decaro ha ricordato che il Dpcm prevede lo «Stop allo sport amatoriale da contatto. Per i professionisti e per i dilettanti l'attività può continuare, per gli amatori no. Motivo per cui tutti i campi comunali di Bari dove si pratica sport amatoriale da contatto sono stati chiusi già da stasera».

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Sul trasporto pubblico, il sindaco ribadisce: ««Sugli autobus ci sono molte persone, ma la norma prevede che la capacità dei mezzi pubblici sia ridotta all'80%, con obbligo di mascherina. Stiamo chiedendo al governo di ridurre la capacità, ma non si arriverà mai a rispettare il metro di distanza. Le risorse il governo le ha già stanziate, noi abbiamo aumentato le corse ma in tutta Italia c'è un problema di autobus. Non si acquistano mezzi da una settimana all'altra, ci sono lunghi tempi di produzione. Domani avremo un incontro con il ministro e gli uffici scolastici regionali, per capire se c'è una possibilità di frazionare gli orari d'ingresso e uscita da scuola, così da poter prendere anche gli autobus in orari diversi».

Capitolo bar, ristoranti, cerimonie e feste: «L'attività di bar, ristoranti e pub proseguirà fino alle 24, con somministrazione al tavolo (interno o esterno) - ricorda Decaro. Alle 21, invece, termina la somministrazione a chi sta in piedi per evitare l'assembramento. Alle 24 l'attività deve essere obbligatoriamente chiusa. Sono vietate le gite scolastiche e le feste, sia all'aperto sia al chiuso, tranne che per cerimonie civili e religiose dove si possono invitare fino a 30 persone. Cerimonie civili e religiose sono quelle irripetibili (matrimoni, comunioni, battesimi), tutte le altre, come i compleanni, sono feste e non si possono fare nei ristoranti e nelle sale ricevimento».

Chiosa sui dispositivi di protezione: «La mascherina è obbligatoria all'aperto sempre, anche se si è da soli. In casa va utilizzata se ci vengono a trovare persone che non sono conviventi».