Bari, parcheggio di scambio a Mungivacca diventato "cattedrale nel deserto", la denuncia

Melchiorre e Ambruosi: «La zona andrebbe pulita e bonificata, e andrebberro fatte opere di manutenzione»

domenica 23 maggio 2021 8.54
Il grande parcheggio di scambio della stazione Mungivacca, nei pressi della sede della multinazionale Ikea, sarebbe dovuto essere un asset strategico del piano di decongestionamento del traffico in città, dell'amministrazione Decaro, che nel novembre 2018 insieme al direttore generale delle Ferrovie sud est - gruppo Fsi - Giorgio Botti ne annunciò la nascita, con toni trionfalistici.

Nello specifico si parlò del progetto di riqualificazione della stazione di Mungivacca, a ridosso dell'Ikea, per cui sia le Fse sia il Comune di Bari avrebbero inteso lavorare per ottimizzare da un lato il trasporto ferroviario, dall'altro la possibilità di trasformare quell'area in un vero e proprio parcheggio di scambio, attrezzato, che rappresentasse una reale alternativa ai pendolari in arrivo a Bari dai comuni del sud est e da Taranto. Su questo progetto fu avviata un'interlocuzione con la Regione Puglia. Questi lavori per il Comune di Bari assunsero una rilevanza ancora più determinante nell'ottica del decongestionamento di via Amendola, sia nella fase di cantiere attuale sia in futuro.

In realtà l'area si è rilevata una vera e propria cattedrale nel deserto. Pali della luce divelti, panchine rotte, sentieri bloccati dalle erbacce, cespugli e siepi ricettacoli di topi e insetti, sede di barboni e teppisti. Tanti soldi pubblici spesi male a danno anche del traffico cittadino.

«La zona andrebbe pulita e bonificata - hanno dichiarato Filippo Melchiorre e Virna Ambruosi, rappresentanti di Fratelli d'Italia al Comune di Bari e al Municipio, che ieri hanno effettuato l'ennesimo sopralluogo - andrebbero fatte opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, per renderla fruibile ai tanti cittadini che arrivano dai comuni del sud est ed da Taranto, decongestionando il traffico e consentendo a tanti di loro di non inquinare l'ambiente e non pagare il costo del grattino fra i più alti d'Italia (due euro a ora). La zona dovrebbe essere vigilata, anche con videocamere, stimolandone l'utilizzo anche attraverso una campagna di comunicazione mirante ad evidenziare l'utilità del suo utilizzo, rivolta a tutti i pendolari provenienti dal sud est barese».
Il parcheggio
Il parcheggio
Il parcheggio
Il parcheggio