Bari, arrivano altre tre case dell'acqua
L'assessore Petruzzelli: «In 5 anni sono state risparmiate circa 4 milioni di bottigliette di plastica»
mercoledì 22 gennaio 2020
10.47
A Bari arrivano altre tre case dell'acqua. Dopo il successo di quelle installate al Redentore nei pressi della chiesa, a Japigia vicino il comando dei vigili e in piazza Chiurlia a Bari Vecchia, si continua sulla strada intrapresa per risparmiare bottiglie di plastica.
«Le case dell'acqua erano un esperimento, sono state un grande successo - sottolinea l'assessore Petruzzelli - piacciono tantissimo ai cittadini dato che non solo l'acqua è buona e puoi scegliere di averla anche frizzante, ma non comprando più le bottiglie il risparmio economico è notevole. Non parliamo poi dei benefici per l'ambiente: in 5 anni sono state risparmiate circa 4 milioni di bottigliette di plastica».
Le zone individuate per posizionare le nuove case dell'acqua sono via Vaccarella a Carbonara, piazza Cesare Battisti e in corrispondenza della scuola Manzoni-Lucarelli a Ceglie.
«L'intenzione è potenziare il servizio in modo da coprire l'intero territorio urbano, arrivando a ben 40 distributori in tutta Bari - prosegue Petruzzelli - L'acqua è un bene pubblico che è giusto rendere accessibile a tutti».
«Le case dell'acqua erano un esperimento, sono state un grande successo - sottolinea l'assessore Petruzzelli - piacciono tantissimo ai cittadini dato che non solo l'acqua è buona e puoi scegliere di averla anche frizzante, ma non comprando più le bottiglie il risparmio economico è notevole. Non parliamo poi dei benefici per l'ambiente: in 5 anni sono state risparmiate circa 4 milioni di bottigliette di plastica».
Le zone individuate per posizionare le nuove case dell'acqua sono via Vaccarella a Carbonara, piazza Cesare Battisti e in corrispondenza della scuola Manzoni-Lucarelli a Ceglie.
«L'intenzione è potenziare il servizio in modo da coprire l'intero territorio urbano, arrivando a ben 40 distributori in tutta Bari - prosegue Petruzzelli - L'acqua è un bene pubblico che è giusto rendere accessibile a tutti».