de laurentiis carrera
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Calcio

SSC Bari, Carrera si presenta: «Voglio creare il gruppo». De Laurentiis: «Penso solo alla promozione»

Il neo tecnico: «Per i calciatori sarò un padre. Modulo? Verificherò disponibilità a cambiare». Il presidente: «Quando mancano i risultati bisogna prendere decisioni forti»

«Una stagione con tanti eventi sfortunati, come i casi Covid, i rigori mancati, i tanti infortuni. Nelle ultime settimane l'ambiente non è stato facilissimo, ma è in questi momenti che bisogna trovare la freddezza per prendere decisioni importanti. Oggi confermo che questa avventura è l'impegno massimo della mia società. Voglio ringraziare mister Gaetano Auteri e il direttore sportivo Giancarlo Romairone, persone di qualità che fino a oggi hanno lottato per questa squadra. I risultati sono arrivati, pur fra grandissime difficoltà». A parlare è Luigi De Laurentiis, presidente della SSC Bari, presentando il nuovo allenatore. Massimo Carrera, 56enne, arriva a Bari per sostituire l'ex tecnico Gaetano Auteri, esonerato ufficialmente insieme al direttore sportivo Giancarlo Romairone dopo i deludenti risultati delle ultime settimane.

«Massimo Carrera lo abbiamo cercato; è entusiasta di tornare nella città dove ha giocato, dove è nata la sua primogenita – ha proseguito De Laurentiis. Ci ha dato subito l'idea di aver voglia di portare in mano un'avventura che deve arrivare a un risultato finale. Il voto lo darò una volta finito questo campionato. Stiamo lavorando per migliorarci; siamo secondi e non basta».

Per Carrera si tratta di un ritorno: a Bari ha giocato dal 1986 al 1991, vincendo la Mitropa cup del 1990 con la maglia biancorossa. «Non ci ho pensato tantissimo. A Bari ho passato cinque anni bellissimi e ho accettato volentieri questa sfida; non vedo l'ora di iniziare per cercare di risollevare la squadra. A Bari sono cresciuto come uomo, voglio cercare di ridare ai tifosi baresi quello che loro hanno dato a me. Voglio vincere, metterò tutta la mia passione affinché questo avvenga».

Prima di guardare al futuro, però, bisogna chiudere i conti con il passato. A rimarcare la qualità del progetto è ancora De Laurentiis: «Nessuno vuole restare in serie C. A oggi abbiamo investito decine di milioni per ripartire su un progetto che deve salire di categoria. Qui si va a giocare sui campi di patate, dove non si può dimostrare la qualità del proprio gioco e dei propri calciatori. Insieme a mister Carrera punteremo alla promozione; non voglio pensare ad altro. Il fardello del passato non può essere infinito. Se dovremo continuare a riprovarci, ci riproveremo».

Ritornando sulla decisione di allontanare Auteri e Romairone, il presidente specifica: «Stiamo ancora sondando la possibilità di un nuovo diesse. La decisione non è stata semplice in corso di campionato; volevamo cambiare aria, trovare un nuovo comparto che potesse dare linfa al gruppo. In queste fasi resterò ancora di più a Bari per supportare lo staff tecnico. Io amo lavorare con le risorse umane, dal primo giorno con lo staff abbiamo costruito un rapporto di stima, ed è ancora più difficile chiamare una persona per mandarla a casa. Quando i risultati mancano, però, bisogna prendere delle decisioni forti, anche davanti a quello che poteva essere un semplice periodo difficile. Le critiche ingenerose? Fanno male: c'è fede, passione e investimento in quello che facciamo. Mi preme che si capisca quanto impegno c'è da questa parte. Io do sempre il 110 percento».

Un progetto che lo stesso Carrera ha scelto di sposare senza condizioni, come lui stesso dichiara: « Mi ha entusiasmato la passione, l'ambizione e il progetto di Luigi De Laurentiis – prosegue il mister. Ho accettato volentieri questa sfida, sono pronto. Subentrare non è mai semplice, ma il mio approccio sarà sempre uguale. I ragazzi devono essere uniti, ci sono da capire i problemi. Nel calcio ci vuole passione ed emozione, ai ragazzi dirò quello che mi verrà dal cuore. Devo capire in che situazione è la squadra, poi bisogna entrare nella testa dei ragazzi conoscendoli. Bisognerà parlare con i più anziani del gruppo. L'obiettivo è far tornare il Bari come una squadra; il gruppo è la cosa più importante, il mio compito sarà formarne uno unito. Solo così si potrà portare il Bari in alto. Io farò il padre, li tratterò da figli per farli crescere come uomini e calciatori».

Prima esperienza in serie C per Carrera, che in panchina ha vinto tanto da secondo di Antonio Conte alla Juve (e in nazionale) e si è imposto nel campionato Russo, conquistando campionato e coppa nazionale con lo Spartak Mosca «Conosco il calcio, quindi serie A, B e C non cambia – prosegue il neo tecnico. Sono già entrato nella realtà della serie C, penso di poter dare qualcosa ai ragazzi. Sono già proiettato alla partita col Monopoli. Mercato degli svincolati? Vedremo con il presidente se ci saranno le opportunità e le necessità. Il modulo di riferimento lo fanno i giocatori; il Bari ha giocato sempre con il 3-4-3, partiremo da quello per valutare la possibilità di cambiare modulo e verificare la disponibilità dei giocatori. A me piace giocare a calcio, non ho un modulo fisso perché mi piace cambiare durante la partita. Voglio vedere la squadra».

Parlando dei suoi "mentori", Carrera aggiunge: «Io sono cresciuto con Antonio Conte come allenatore. Ho fatto la gavetta con lui, poi pian piano ho messo anche del mio. Sicuramente qualcosa di lui mi è rimasto. La mia nazionale è a Bari. Ho avuto Catuzzi, Salvemini, Trapapattoni e Mondonico: ho cercato di "rubare" un po' da tutti per poi trasferirle ciò che ho appreso alla squadra».

Per DeLa una chiosa sul passato per guardare al futuro: «Odio gli alibi, ma senza quei rigori mancati oggi saremmo stati a un potenziale di 49 punti - dice il presidente. Avremmo avuto comunque il mal di pancia, della piazza e dei media. Non mi sento tradito, sono qui a riconoscere gli errori di valutazione, ma per me contava la professionalità e la buona fede con cui sono state fatte le scelte. Senza tutti gli infortuni, davanti avrei i due migliori cannonieri del girone. Andreoni si è ripreso a gennaio, come se fosse un nuovo acquisto, e lo abbiamo riperso. Maita si sta riprendendo dal Covid, anche Celiento e Rolando si sono fermati. Qui c'è un momento di crisi, non era possibile fare un mercato stellare. Abbiamo fatto i salti mortali per portare Cianci, lavorando con altre quattro squadre. La sorte purtroppo esiste, gli infortuni ci hanno dato un problema irrisolvibile».
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