Mercato, per il Bari Citro e Montalto gli ultimi "botti". La vicenda Hamlili resta una macchia

Romairone ha chiuso la sessione di trattative con acquisti e uscite secondo le indicazioni di Auteri. Manca un esterno mancino

martedì 6 ottobre 2020 10.20
A cura di Riccardo Resta
Una rivoluzione "gentile". La finestra estiva di mercato ha portato in casa SSC Bari tante facce nuove e ha visto chiudere le valigie molti dei protagonisti della scorsa stagione, alcuni senza troppi rimpianti. Una campagna trasferimenti assennata, quella condotta dal direttore sportivo Giancarlo Romairone, che ha fatto di tutto per accontentare i "desiderata" del tecnico Auteri, mettendogli a disposizione un organico adatto al 3-4-3, al 4-3-3 o al 4-2-4, le sue idee di gioco. Non un mercato da prima pagina (come fu l'anno scorso, e tutti sappiamo come è andata a finire), ma scelte di categoria operate da Romairone nell'ottica di costruire una squadra battagliera nello spirito e propositiva nel gioco.

Sul fotofinish il Bari ha acquisito a titolo definitivo i cartellini di Adriano Montalto e Nicola Citro, due ottimi elementi per completare un attacco già molto forte ma a cui mancavano (fino a ieri sera) valide alternative. Citro si appresta a vivere la sua prima esperienza in serie C all'età di 31 anni, dopo le buone stagioni in B con Trapani e Frosinone. Una scommessa (quasi) sicura. Moltalto, 32 anni, è un calciatore esperto della categoria, "esploso" nel Martina in serie C senza poi trovare eguali conferme in B, dove la sua miglior stagione è stata quella 2017-2018 con la maglia della Ternana (20 reti in 34 presenze), prima di un girovagare fra Cremonese e Venezia, senza particolari squilli.

I due arrivano a completamento di un reparto già solidissimo nelle soluzioni titolari, con il tridente Marras-Antenucci-D'Ursi che ha già fatto vedere cose di qualità nelle prime uscite e con il "jolly" Candellone, buono al centro e che si adatta con profitto anche spostato leggermente sulla destra. Alla fine rimane a furor di popolo anche Simeri, bomber del cuore per i tifosi biancorossi ma che avrà bisogno di qualche tempo ancora per smaltire l'infortunio alla caviglia patito nella finale playoff della precedente stagione.

L'unica, vera, macchia è l'affare Hamlili. Il centrocampista italo-marocchino è fuori per caratteristiche dal piano tattico di Auteri, ma alla fine è rimasto a Bari, rifiutando diverse offerte: Alessandria, Perugia e Livorno solo alcune. Sulla vicenda si è espresso il direttore Romairone, dicendo di aver «Proposto al calciatore diverse soluzioni che non sono state ritenute di gradimento; ognuno poi agisce come meglio crede, ma siamo stati chiari sin da subito». Risultato? Hamlili, idolo dei tifosi e protagonista della risalita del Bari dall'inferno della serie D, rimane fuori rosa, per effetto del tetto massimo di 24 calciatori imposto dall'accordo trovato fra Lega Pro e Aic. Un finale triste per una storia d'amore che meritava un addio più pacifico; poche le responsabilità del club e del diesse, che hanno in tutti i modi provato a trovargli una soluzione diversa, che però il calciatore non ha accettato, nel tentativo di giocarsi ancora le sue carte ancora in biancorosso. Per lui ci sarà ancora l'ultima chance del trasferimento al Foggia, ma potrebbe saltare anche questo per la volontà del centrocampista di farsi vedere da Auteri.

Ipotesi che, però, appare remota. Il reparto, infatti, che in assoluto appare meglio assortito è il centrocampo, dove Auteri potrà giocare con le coppie: Maita e Bianco sono partiti titolari in avvio di campionato, ma le prime apparizioni di De Risio e Lollo lasciano intendere che la concorrenza interna sarà serrata per la via mediana. Addio a Scavone e Schiavone, due che nella passata stagione hanno deluso. Qualche dubbio, invece, nasce dalle soluzioni adottate per le fasce laterali, vero fulcro del gioco di Auteri: in rosa ci sono quattro esterni di piede destro (Ciofani e Semenzato quelli più accreditati, con Andreoni e Corsinelli più indietro), e un solo mancino naturale, Tommaso D'Orazio alla cui assenza contro il Teramo nell'ultima di campionato Auteri ha dovuto sopperire adattando un destro (Ciofani) in una posizione scomoda. La partenza di Costa (direzione Entella) è apparsa una perdita dolorosa, ma probabilmente lo stesso esterno ex Spal non gradiva un altro anno di serie C dopo aver fallito il grande salto con il Bari a luglio. Meno rimpianto l'addio di Berra, terzino destro che ha convinto poco l'anno passato.

Bene anche la difesa, dove i riflettori se li è subito presi l'ex Catanzaro Celiento, marcatore rapido, bravo nell'anticipo e capace di destreggiarsi con eguale profitto sia da terzo a destra nella difesa a tre, sia da terzino destro nello schieramento a quattro. A completare il parco le permanenze di Sabbione e Perrotta, oltre all'arrivo del giovane centrale Minelli (via Juventus U23) e all'esperienza di capitan Valerio Di Cesare, molto probabilmente arrivato al canto del cigno, con però ancora una stagione da giocare da assoluto protagonista. In porta tutto come prima: Frattali è il titolare, "protetto" dallo scalpitante Marfella e dal giovanissimo Liso, un terzetto di garanzia.

Ora, però, si pensa al campo. Ad Auteri il compito difficile ma stimolante di mettere in campo una squadra costruita per la categoria, senza gli squilli di tromba del mercato faraonico ma con interventi mirati e razionali per centrare un obiettivo che, a questo giro, non può essere fallito.