Per il Bari di Vivarini un battesimo con tanti punti interrogativi

Al buon primo tempo si oppongono una condizione fisica precaria e difesa incerta. Oggi il mister in conferenza stampa

giovedì 26 settembre 2019 0.59
A cura di Riccardo Resta
Il primo Bari con Vincenzo Vivarini in panchina se la cava buttando giù un brodino caldo in un inedito derby provinciale. Con il Monopoli al San Nicola finisce 1-1 (Antenucci e Jefferson, entrambi su rigore), risultato buono per muovere la classifica e limitare i danni dopo il terremoto di domenica scorsa, l'esonero di Cornacchini e l'arrivo del nuovo tecnico a poco più di 24 ore dalla partita infrasettimanale.

Insomma, un punto guadagnato, anche se - come ha detto Marfella nel post gara - in casa Bari c'era l'ambizione di vincerla. Una speranza che, alla vigilia, sembrava paradossalmente lontana: Bari alle prese con una crisi d'identità (ancorché di risultati) nera, Monopoli lanciato dopo le vittorie contro Ternana e Catania (per i gabbiani di mister Scienza 7 punti dopo gli incontri con tre delle favorite per la vittoria del campionato, davvero una bella realtà).

Un primo tempo buono da parte del Bari: trame di gioco un po' più nette rispetto al recente passato, Antenucci più partecipe della manovra, sviluppo dell'azione sulle fasce incoraggiante anche se è difficile stabilire il confine fra la reazione nervosa della squadra e il reale contributo di un tecnico che ha diretto solo la rifinitura. A riportare tutti sulla Terra, comunque, ci pensa una ripresa all'insegna di un calo fisico che non fa altro se non confermare il già palese ritardo di condizione atletica che la squadra paga, pure dopo già sei partite di campionato (e due di coppa Italia) sulle gambe. Una situazione anomala che Vivarini ha ereditato e che, con ottobre ormai alle porte, difficilmente potrà convertire, ma a cui sarà comunque obbligato a porre un argine, in attesa della pausa invernale e di un probabile richiamo di preparazione.

Preoccupa anche la condizione della difesa e di tutto l'impianto difensivo della squadra. Il Bari ha lasciato la porta inviolata solo all'esordio in campionato contro la Sicula Leonzio, quando Frattali fu chiamato agli straordinari per evitare la capitolazione. Per il resto la palla finisce in fondo al sacco con troppa facilità, e ogni volta che gli avversari arrivano a ridosso dell'area sono sudori. Troppo ingenuo ieri sera Perrotta nel buttare giù Cuppone in area provocando il rigore del pari per il Monopoli, troppo svagato Sabbione quando a 15' dalla fine regala il pallone a Donnarumma per un'occasione incredibilmente fallita dai biancoverdi. E se l'arbitro Gariglio non fosse stato troppo fiscale alla fine il Bari avrebbe preso anche il secondo goal; il fallo (che a prima vista sembrava fuorigioco perché è difficile parlare di azione irregolare) di Piccinni su Kupisz lascia più di un dubbio.

Insomma, per Vivarini una serie di punti interrogativi e di rebus da sciogliere. Viste le circostanze al tecnico abruzzese andrebbe concessa una buona dose di tempo che - purtroppo - il Bari non ha: già sabato si va in casa del Picerno. C'è da recuperare il distacco di 5 punti dalla capolista Catanzaro e mettersi alle spalle le ben undici formazioni che attualmente separano i biancorossi dalla vetta. Alle 9:30 si presenterà alla stampa il nuovo tecnico e spiegherà qual è la sua ricetta per risollevare un galletto piantato sulle gambe.