Fa tappa a Bari "Rugby nei Parchi". Al "2 Giugno" i bambini scoprono la palla ovale

Un pomeriggio di sport all'aria aperta. Volpetti (Tigri Bari): «Il rugby insegna a giocare con l'avversario»

sabato 26 maggio 2018 17.56
A cura di Riccardo Resta
Divertimento, sport e un bel pomeriggio di primavera all'aria aperta. Si è concluso oggi, con la tappa di Bari, il tour per la Penisola di "Rugby nei Parchi", manifestazione itinerante che ha toccato sei città d'Italia. Dopo Milano, Venezia Mestre, Napoli, Biella e Reggio Emilia, il parco 2 Giugno del capoluogo pugliese ha ospitato, per il secondo anno consecutivo, l'evento conclusivo, dedicato ai bambini dai 5 ai 12 anni, per promuovere l'attività sportiva e far conoscere una disciplina come il rugby, densa di valori ed estremamente educativa.

In centinaia sono stati i ragazzi e le loro famiglie che hanno risposto presente a "Rugby nei Parchi", manifestazione gratuita che ha messo a disposizione dei giovanissimi rugbisti in erba l'esperienza di tecnici riconosciuti dalla FIR, con la collaborazione della società sportiva Tigri Rugby Bari, sempre molto attiva nella promozione della palla ovale e della cultura rugbistica sul territorio.

Numeri importanti che confermano come il rugby, disciplina che spopola nel nord-est dello Stivale, stia crescendo e diffondendosi anche a Bari, città che si dimostrò estremamente calorosa e interessata già lo scorso 16 marzo, quando sui gradoni del Della Vittoria si registrarono oltre 5.000 presenze per l'incontro del Sei Nazioni Under 20 tra Italia e Scozia (partita, per la cronaca, vinta dagli azzurrini).

«Siamo molto orgogliosi di aver ospitato "Rugby nei Parchi" per il secondo anno consecutivo - dice Carmine Volpetti, dirigente delle Tigri Bari. Questa è una città che ha fame di sport e di grandi eventi, e anche oggi Bari ha risposto alla grande, con centinaia di bambini che sono intervenuti. È stato bellissimo vederli giocare sull'erba e sotto il sole del parco 2 Giugno, maneggiando la palla ovale».

Uno sport come il rugby è, soprattutto per i bambini in tenera età, principalmente veicolo di divertimento e salute nel periodo della crescita, ma importante è anche la sua funzione di volano dei più saldi valori sportivi. «Per i bambini giocare a rugby fa bene perché è una disciplina sportiva completa - prosegue Volpetti. Purtroppo ci rendiamo conto che anche i ragazzi un po' più grandi hanno scarsissima propensione all'attività motoria, spesso a causa della pigrizia dei genitori. Fare rugby significa apprendere dei valori importanti anche per la vita: il sostegno reciproco, l'importanza di centrare l'obiettivo e l'imparare a rialzarsi quando si cade. Il rugby è uno sport che insegna il rispetto delle regole e insegna a giocare con l'avversario e non contro di lui. Ai ragazzi che si avvicinano alla palla ovale insegniamo a non simulare, a rispettare i principi di lealtà. Chi pratica il rugby sa che deve portare massimo rispetto anche per l'arbitro, perché senza di lui non si può giocare».
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