Caserta: «Dopo evento negativo, commettiamo sempre gli stessi errori»

Le parole del tecnico biancorosso dopo la sconfitta interna col Frosinone

domenica 23 novembre 2025 0.26
A cura di Gianluca Battista
«Abbiamo concesso troppe occasioni ad un avversario forte, soprattutto dopo evento negativo continuiamo a commettere sempre gli stessi errori». Così Fabio Caserta, allenatore del Bari, dopo la prima sconfitta interna della stagione, la quinta in assoluto su dodici partite giocate, patita al cospetto di un Frosinone ben organizzato e piacevole da vedersi nel modo di dipanare la manovra.

«Eravamo partiti bene ed arrivavamo in porta facilmente, ma subito dopo il gol annullato ci siamo consegnati alla qualità loro. Nella ripresa abbiamo cercato di cambiare qualcosa, ma con una squadra forte è diventato difficile», è stata l'analisi del tecnico calabrese.
Poi un passaggio sulla scelta dell'undici iniziale: «Ho cercato di mettere giocatori offensivi e centrocampisti con gamba, ma dopo alcuni nostri errori è diventata un'altra partita, soprattutto dopo il secondo gol loro. Dopo evento negativo - mi ripeto - andiamo in difficoltà ed qualcosa che ripetiamo spesso».

Caserta ha poi difeso la decisione di schierare Vicari dietro dal primo minuto, apparso in difficoltà fisica con gli attaccanti gialloblù, e di inserire Antonucci come esterno largo nei cinque di centrocampo. Secondo lui era il giocatore più simile all'assente Dorval, sebbene a molti sia sembrato sovente in balia dell'ottimo e tecnico Ghedjemis, andato a segno sul finire della prima frazione.

«Chi subentra - ha sottolineato Caserta - deve però dare di più, abbiamo anche avuto la palla buona per pareggiare con Maggiore, ma l'abbiamo sbagliata». Il riferimento sul "dare di più" è certamente a Partipilo, ancora una volta apparso voglioso di far bene, ma niente più.
Caserta ha quindi concluso la sua conferenza stampa ricordando come in queste situazioni ci sia bisogno solo di lavorare ogni giorno.
Intanto però i giorni passano ed il Bari resta nella parte bassa della classifica, eppure il concetto è stato ripetuto più volte da inizio campionato. Ed allora i casi sono due: o il gruppo non segue l'allenatore, ma ci assicurano non essere questo il caso, oppure qualcosa nel lavoro sin qui svolto è stato insufficiente, al netto di un materiale umano forse sopravvalutato in fase di mercato. Una terza strada, non è data.