Vertenza ex Om, incontro tra Regione e sindacati. UGL: «Vogliamo società stabile e duratura»

Necessario un confronto con gli investitori, e comprendere la loro reale capacità economico-finanziaria

martedì 26 giugno 2018
A cura di Elga Montani
La vertenza degli ex Om continua ad impegnare sindacati e rappresentanti della Regione Puglia. E, dopo il corteo svoltosi venerdì per continuare a tenere alta l'attenzione sulla sorte dei 170 operai rimasti, ieri si è svolto l'incontro tra i sindacati e la task force regionale sul lavoro presieduta da Leo Caroli. Presente anche il comune di Modugno come parte in causa, dato che il capannone della ex Om è di sua proprietà.

«Caroli ci ha illustrato 3 delle 4 proposte pervenute, ma le informazioni a disposizione non ci hanno consentito di prendere una decisione – dichiara Samantha Partipilo di UGL Metalmeccanici – Pertanto abbiamo richiesto di portare il tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico, con l'ausilio della Regione Puglia, che ha svolto in maniera egregia sia gli incontri preliminari con gli investitori sia con la curatela fallimentare. Nell'attesa che arrivi la convocazione dal MiSE (entro e non oltre il 28 luglio), UGL ha proposto di incontrare singolarmente tutti gli investitori, insieme a istituzioni e parti sociali, al fine di approfondire i piani industriali, i livelli occupazionali e gli intenti sugli investimenti. La Regione ha accolto tale richiesta e già a cominciare dalla settimana in corso provvederà ad organizzare gli incontri».

«Resta aperta la tematica del compendio industriale – prosegue – di fondamentale importanza ai fini dell'investimento. Occorre chiarire attori e modalità del ri-trasferimento della proprietà, e questo sarà uno dei temi di discussione al MiSE che dovrà convocare anche il curatore fallimentare ed eventualmente il liquidatore della Tua Industries. Questa vertenza diventa nuovamente un tavolo di crisi da gestire con la massima urgenza, perché non bisogna mai perdere di vista il fatto che ci sono 170 famiglie senza nessun sostegno economico da 6 mesi. La speranza è l'ultima a morire, ma per capire se ci siano davvero proposte concrete è necessario confrontarsi direttamente con gli investitori per comprendere le loro reali intenzioni»

«Abbiamo parlato con i lavoratori, i quali ora hanno bisogno di sostegno economico e vogliono che la questione si risolva nel minor tempo possibile – sottolinea Partipilo – Hanno tutta la nostra comprensione e solidarietà, ma la situazione che ci troviamo ad affrontare oggi è questa e non possiamo tollerare ulteriori errori di valutazione. Vogliamo una società che non faccia solo l'investimento iniziale, per poter magari garantire un altro anno di ammortizzatore sociale, ma vogliamo una società che sia in grado di portare avanti il progetto industriale nel tempo, che sia stabile e duratura».

Dello stesso avviso l'amministrazione comunale di Modugno, con il sindaco Nicola Magrone che sottolinea anche lui come UGL l'importanza a questo punto di un investitore solido e concreto, soprattutto dopo la doccia fredda dovuta al fallimento della Tua Industries a cui tutti avevano creduto.

«Ci sono diversi manifestatori di interesse - dichiara Magrone - ma affinché il percorso di riconversione si concretizzi su elementi certi servono maggiori approfondimenti sulla solidità economico-finanziaria e sulla capacità industriale delle aziende che si sono proposte. L'obiettivo nostro e della legge resta sempre la riassunzione di tutti i lavoratori. Vista l'esperienza vissuta con la fallita Tua Industries, è bene che questi approfondimenti si facciano soprattutto per rispetto dei lavoratori e delle loro famiglie, la cui sofferenza dovuta alla mancanza di lavoro e al venir meno da qualche mese di ogni sostegno al reddito, va risarcita con una prospettiva seria di reindustrializzazione che abbia un piano industriale sostenibile e offra garanzie economico-finanziarie»