Traffico di droga ed estorsioni, tre arresti. Tra loro un affiliato al clan Parisi

L'operazione dei Carabinieri scaturisce da un'indagine avviata ad agosto dopo la denuncia di una vittima

sabato 22 settembre 2018 15.13
I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari stringono il cerchio attorno ai traffici di droga in città, corredati da feroci attività estorsive. Ieri i militari hanno dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal GIP del Tribunale barese, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di L. M. 29enne, C. A. 37enne e C. G., 46enne, quest'ultimo affiliato allo storico e temibile clan Parisi, sodalizio criminale attivo nel quartiere di Bari Japigia e con diverse articolazioni anche nell'area metropolitana levantina. I tre sono accusati a vario titolo di estorsione continuata e cessione continuata di sostanze stupefacenti con l'aggravante del metodo mafioso.

Le manette dei carabinieri sono scattate a seguito di un'indagine, svolta dalla Compagnia di Bari- Centro e condotta attraverso articolate attività tecniche e dinamiche, avviata nell'agosto del 2018, a seguito della presentazione di una denuncia da parte di un giovane assuntore di sostanze stupefacenti.

Le indagini hanno permesso di far luce sulla compravendita di droghe tra la vittima e gli indagati, nonché su modalità di cessione e pagamento, frequenza di approvvigionamento ed interessi applicati in caso di ritardo nella corresponsione del danaro. L'inchiesta ha così accertato come gli aguzzini avessero reiteratamente rivolto esplicite minacce alla vittima di procurargli lesioni fisiche, per fiaccarne la resistenza ed indurlo a pagare i debiti maturati.

In particolare i Carabinieri sono riusciti a comprovare che la vittima si riforniva di cocaina sia dal duo C.G. e C.A. che da L.M. e che, lavorando come dipendente presso un negozio di abbigliamento del centro cittadino, spesso acquistava a suo nome, a prezzi scontati rispetto al pubblico, prodotti firmati che poi cedeva in cambio della droga ai propri fornitori. Inoltre, per far fronte ai debiti per l'approvvigionamento della sostanza stupefacente, la vittima è dovuta ricorrere anche ad un finanziamento di 12.000,00 euro.