Scuole materne e nidi paritari, in Puglia è crisi nera

Daniele FISM: "Bene il primo contributo da parte di Emiliano e Leo ma non basta"

giovedì 7 maggio 2020 10.00
Con l'emergenza coronavirus e la chiusura delle scuole quelle più penalizzate sono state sicuramente le scuole private paritarie. Dopo le prime proteste e le prime richieste di attenzione da parte della Fism Federazione italiana scuole materne e nidi Puglia è arrivato un primo segnale da parte del Presidente della Regione Michele Emiliano e dall'Assessore regionale per il diritto allo studio Sebastiano Leo. La Regione Puglia ha deliberato, il 30 aprile scorso, un primo intervento a favore delle scuole dell'infanzia paritarie non profit di un milione e 100 mila euro.

"E' una risposta importante, oltre che un'azione che consentirà immediata liquidità alle scuole, anche se si tratta di un intervento ancora insufficiente", dichiara il Presidente FISM Puglia Fabio Daniele - solo 300 mila euro sono in realtà i nuovi fondi stanziati in virtù dell'emergenza economica che stiamo vivendo. I restanti 800 mila euro sono solo un'anticipazione del fondo 2020 per il diritto allo studio, che era già stato stanziato per le paritarie in tempi precedenti all'emergenza. Pertanto, pur apprezzando lo sforzo di aiutare le paritarie nell'ottica di un sistema scolastico integrato, evidenziamo che, a questo primo intervento, dovranno seguirne altri per consentire alle nostre scuole di sostenere le spese di gestione e scongiurare il pericolo della chiusura. Le somme residue del Fondo per il Diritto allo Studio e il Fondo Nazionale per il Sistema Integrato per il 2020, di prossima ripartizione da parte del MIUR, sono fondi di notevole entità che chiediamo di utilizzare in maniera importante anche per sostenere la gestione delle Scuole dell'infanzia paritarie non profit".

"Ci appelliamo al Presidente e all'Assessore ancora una volta - conclude - affinché ci sia la dovuta attenzione a tutto il sistema e in particolare alle Scuole dell'infanzia paritarie. In quest'ottica, riteniamo necessario aprire un serio confronto tra le istituzioni e tutte le associazioni di categoria. Crediamo che, se non sosterremo in maniera adeguata il sistema scolastico pubblico delle scuole paritarie, il prezzo più grande, oltre al nostro personale, lo pagheranno le bambine e i bambini con le loro famiglie che non avranno più una scuola dell'infanzia dove poter essere accolti. Siamo fiduciosi che la sensibilità manifestata dall'Amministrazione regionale, nei confronti delle scuole dell'infanzia paritarie, possa determinare un accoglimento delle nostre proposte".