Regionali Puglia, il Pd presenta le candidature. Lacarra: «Superato 40% di donne»

Il segretario dem: «Alleanza con i 5 stelle? Non hanno voluto condividere percorso delle primarie. Voto che sarà decisivo per il governo»

mercoledì 19 agosto 2020 12.35
Il Partito democratico scalda i motori in vista delle regionali in Puglia del 20 e 21 settembre prossimi, e presenta le candidature relative alla propria lista. Per la provincia di Bari spicca il nome di Elena Gentile, "scaricata" dalla segreteria foggiana del partito e candidata come capolista per la Città metropolitana e anche nel collegio di Lecce. Fra gli altri nomi c'è il presidente uscente del consiglio regionale Mario Loizzo, il consigliere del presidente Emiliano Domenico De Santis, il sociologo Leonardo Palmisano (che uscì sconfitto dalle primarie di gennaio in cui si impose Emiliano) e Francesco Paolicelli. Candidature anche per Francesca Pietroforte (consigliera della città metropolitana di Bari e presidente del consiglio comunale di Acquaviva), Anita Maurodinoia (consigliera regionale uscente e consigliera comunale di Bari in carica), Simonetta Lorusso (consigliera nella prima giunta Emiliano al Comune di Bari), Donato Pentassuglia (ex assessore alla sanità nella giunta regionale guidata da Nichi Vendola) e Ruggiero Mennea (consigliere regionale uscente).

Con l'introduzione della doppia preferenza di genere anche in Puglia, le liste si sono dovute adeguare al nuovo precetto normativo: «Sono orgoglioso del lavoro fatto – dice l'onorevole Marco Lacarra, segretario del Pd Puglia. Abbiamo superato il 40 percento di donne previsto dal nostro statuto: su 49 candidati (Elena Gentile è candidata a Lecce ed è capolista a Bari) abbiamo 22 donne. L'impresa era riuscire a fare 50 e 50; ci lavoreremo per il futuro prossimo, provando ad avere anche più donne che uomini nelle liste».

Sul "ripescaggio" di Elena Gentile a Bari e a Lecce, Lacarra aggiunge: «Abbiamo tante risorse, avremmo potuto accogliere altre candidature ma abbiamo chiuso le liste per tempo e qualcuno purtroppo è rimasto fuori. Elena Gentile è una persona generosa, che ha dato tanto al Pd ed è un punto importante della nostra campagna elettorale. Come tutti coloro che hanno a cuore le sorti del partito e del centrosinistra, lei si è messa a disposizione candidandosi anche in territori diversi da quelli dove lei ha esercitato in maniera più diretta la sua azione politica. È un patrimonio che abbiamo voluto utilizzare; siamo contenti che Elena si sia messa in campo con l'entusiasmo di una principiante».

Alleanza con il Movimento 5 stelle? In mattinata è intervenuto il ministro Boccia, che ha chiesto ai grillini di accogliere il suggerimento del premier Conte al dialogo in vista delle regionali, altrimenti il Pd chiederà il voto disgiunto. «Il Partito democratico pugliese ha provato ripetutamente a lanciare proposte programmatiche al Movimento 5 stelle – fa eco Lacarra. Già prima delle primarie chiedevamo al 5 stelle di essere partecipi della costruzione della Puglia 2020-2025, ma loro non hanno mai ritenuto, almeno a livello locale, di condividere un percorso che prevedeva le primarie come momento essenziale per la preparazione del programma e l'individuazione del candidato presidente. Non c'è stata una forzatura, il Movimento 5 stelle non può dolersi in Puglia di un'imposizione del candidato presidente; questo sta accadendo a Roma per la ricandidatura di Virginia Raggi. In Puglia Emiliano si è sottoposto alle primarie, 80mila pugliesi hanno espresso la loro volontà riconfermando la sua candidatura. Dopo un momento complesso, dove all'interno del Pd si sono dovute mettere insieme posizioni anche critiche, non si può rimettere tutto in discussione. Abbiamo rifiutato di ridiscutere la posizione del candidato presidente, non per pregiudizio ma per tenere fede a un percorso di un anno e mezzo che aveva visto altri protagonisti al tavolo del centrosinistra».

Un voto regionale che, inoltre, sembra poter decidere molto del destino dell'esecutivo romano: «Pensare che il voto regionale non abbia riverberi sul governo nazionale è un tentativo di svicolare rispetto a una posizione, come quella di Italia Viva in Puglia, che è incomprensibile e tesa a impedire la rielezione dell'attuale governatore e al prosieguo del governo di centrosinistra in Puglia».