
Pulizia nelle scuole, sit-in davanti all’Ufficio Scolastico Regionale di Bari
Sindacati e dipendenti chiedono certezze, in 800 rischiano di oerdere il posto se non dovesse esserci l'internalizzazione
venerdì 22 novembre 2019
L'internalizzazione non arriva ed i lavoratori protestano davanti all'Ufficio Scolastico Regionale di Bari. Sono ex Lsu e lavoratori degli appalti storici impiegati nei servizi di pulizia, ausiliariato e manutenzione delle scuole che, da oltre 20 anni, attendono certezze. Anche oggi al loro fianco c'erano le segreterie regionali e provinciali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil. All'incontro con i dirigenti dell'Ufficio Scolastico Regionale Puglia, i sindacalisti hanno espresso la preoccupazione dei lavoratori.
Sono tre le paure principali. La prima riguarda i tempi delle procedure di internalizzazione: secondo la legge 145/2018 i lavoratori dovrebbero entrare nell'organico del Ministero dell'Istruzione (Miur) a partire dal prossimo 1° gennaio. Eppure le voci insistenti, circa lo slittamento di questa scadenza, suonano come un campanello d'allarme. Gli stessi dirigenti dell'Usr hanno detto, durante l'incontro, di non aver ricevuto ancora notizie ufficiali, non avendo ricevuto il decreto interministeriale che stabilirà tempi e modi della procedura. La seconda paura riguarda il contingente di posti accantonati e disponibili per la stabilizzazione della platea di lavoratori interessati nella nostra Regione: si parla di 1.600 assunti su una platea di 2.400 lavoratori. E mentre il Governo tergiversa, le aziende affidatarie dei servizi hanno già avviato le procedure di licenziamento collettivo. Ciò significa che senza l'internalizzazione dal 1° gennaio va profilandosi una situazione di grave emergenza sociale. Infine la terza paura, che riguarda la consistenza oraria dei contratti individuali di lavoro che saranno assegnati a ciascun lavoratore che transiterà alle dipendenze del Miur. I sindacati chiedono che sia a tempo pieno per tutti i dipendenti delle imprese d'appalto in possesso dei requisiti.
I lavoratori e le rappresentanze sindacali hanno chiesto all'Usr di farsi interprete presso il Miur di queste preoccupazioni, sollecitando risposte che tengano nella giusta considerazione le richieste di internalizzazione e stabilizzazione oggi avanzate da chi ha finora garantito i servizi di pulizia nelle scuole statali.
Sono tre le paure principali. La prima riguarda i tempi delle procedure di internalizzazione: secondo la legge 145/2018 i lavoratori dovrebbero entrare nell'organico del Ministero dell'Istruzione (Miur) a partire dal prossimo 1° gennaio. Eppure le voci insistenti, circa lo slittamento di questa scadenza, suonano come un campanello d'allarme. Gli stessi dirigenti dell'Usr hanno detto, durante l'incontro, di non aver ricevuto ancora notizie ufficiali, non avendo ricevuto il decreto interministeriale che stabilirà tempi e modi della procedura. La seconda paura riguarda il contingente di posti accantonati e disponibili per la stabilizzazione della platea di lavoratori interessati nella nostra Regione: si parla di 1.600 assunti su una platea di 2.400 lavoratori. E mentre il Governo tergiversa, le aziende affidatarie dei servizi hanno già avviato le procedure di licenziamento collettivo. Ciò significa che senza l'internalizzazione dal 1° gennaio va profilandosi una situazione di grave emergenza sociale. Infine la terza paura, che riguarda la consistenza oraria dei contratti individuali di lavoro che saranno assegnati a ciascun lavoratore che transiterà alle dipendenze del Miur. I sindacati chiedono che sia a tempo pieno per tutti i dipendenti delle imprese d'appalto in possesso dei requisiti.
I lavoratori e le rappresentanze sindacali hanno chiesto all'Usr di farsi interprete presso il Miur di queste preoccupazioni, sollecitando risposte che tengano nella giusta considerazione le richieste di internalizzazione e stabilizzazione oggi avanzate da chi ha finora garantito i servizi di pulizia nelle scuole statali.