Puglia 'aperta' tutto l'anno? Secondo Federalberghi la Capitaneria di Porto potrebbe mettere i bastoni tra le ruote

Esiste un'ordinanza che impone la chiusura degli stabilimenti balneari non in regola con le dotazioni di sicurezza previste per l'alta stagione

giovedì 31 gennaio 2019 08.30
Una discutibile interpretazione dell'ordinanza balneare della Regione Puglia del 18 aprile 2018 rischierebbe di rendere impraticabile la destagionalizzante del turismo pugliese. Secondo Federalberghi Puglia la Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Bari, non tenendo conto delle direttive regionali, potrebbe intimare ai titolari degli stabilimenti balneari la chiusura nei periodi bassa stagione se non in regola con le norme di sicurezza previste per l'alta stagione, dal primo sabato di giugno alla prima domenica di settembre. "Se ciò dovesse avvenire l'idea di Puglia tutto l'anno, ambizioso programma dell'assessore regionale al Turismo, Loredana Capone, rischia di andare in malora e, con esso, anche i 40 milioni di euro investiti in tre anni per il Piano strategico del turismo "Puglia 365".
«La situazione sfiora il paradosso – dichiara Francesco Caizzi, presidente della Federalberghi Puglia – Noi albergatori ci siamo impegnati in prima persona per la redazione del Piano strategico Puglia 365. Abbiamo sempre creduto nella destagionalizzazione quale leva principale per un sistema turistico pugliese maturo. Abbiamo lavorato affinché tali convinzioni fossero condivise dall'assessore al Turismo e adeguatamente finanziate. E adesso cosa accade? Per una interpretazione dell'Autorità marittima, assolutamente non accettabile né condivisibile, le decine di migliaia di turisti, in maggioranza stranieri, che riempiono i nostri alberghi nella cosiddetta bassa stagione, dovrebbero cancellare il mare d'inverno tra le loro attività di vacanza. Un assurdo che può arrecare danno anche al nostro turismo di alta stagione. Una cattiva figura, insomma, che danneggia la reputazione top della Puglia raggiunta con fatica e con importanti investimenti in promozione.»
«L'Ordinanza balneare della Regione – spiega il capo degli albergatori pugliesi – definisce chiaramente le attività possibili per gli stabilimenti balneari, al di là dell'usuale bagno a mare, fissa tutte le norme per la sicurezza, enuncia il periodo per la balneazione dal primo sabato di giugno alla prima domenica di settembre. Nella stessa ordinanza è scritto anche con chiarezza all'art. 1 comma 8 che fuori dal periodo nel quale è assicurato il monitoraggio della qualità delle acque di balneazione e fuori dal periodo di apertura obbligatorio, le strutture balneari non sono tenute ad assicurare il servizio di salvataggio, ma dovranno rimanere esposti, all'ingresso e sulla spiaggia, in luogo ben visibile, i cartelli redatti in inglese, francese e tedesco, recanti il seguente avviso "Attenzione: balneazione non sicura – Struttura sprovvista di servizi di salvamento". L'Autorità marittima, purtroppo, ignorando tali chiarimenti, potrebbe intimare ai titolari degli stabilimenti l'attivazione di tutti i servizi previsti per l'alta stagione. Tutto questo è improponibile perché farebbe lievitare i costi di esercizio a livelli di non sostenibilità. Il danno e la beffa deluderebbero i nostri turisti e vanificherebbero gli sforzi e gli investimenti fatti dalle istituzioni regionali e supportati dalle categorie che operano