Primo giorno di zona gialla in Puglia, a Noicattaro è già maxi assembramento

Il sindaco Innamorato posta le foto di giovani senza mascherina: «Presto ordinanza per consumo solo al tavolo»

domenica 6 dicembre 2020 14.40
In Puglia è scattata da mezzanotte la zona "gialla", che prevede la possibilità per bar e ristoranti di restare aperti dalle 5 alle 18. Alcuni ne hanno subito "approfittato" per creare pericolosi assembramenti e occasioni di diffusione del Covid-19, come è accaduto a Noicattaro, in provincia di Bari.

Il sindaco Raimondo Innamorato ha postato sui suoi profili social una foto che ritrae tanti giovani assembrati davanti a un bar, molti senza mascherine, scrivendo dure reprimenda all'indirizzo di chi non rispetta le regole. «Domani convocherò il Coc al quale proporrò l'emissione di un'ordinanza per istituire l'obbligo di consumo di alimenti\bevande esclusivamente al tavolo (con rispetto delle linee guida) dentro e soprattutto fuori le attività quali bar, pub e pizzerie», annuncia Innamorato.

«Ecco perché i giovani (e non) hanno imprecato contro il sindaco accusandolo di essere "sceriffo" ed eccessivamente rigido. Era questo lo scenario che è mancato per giorni - ha scritto Innamorato. Questo "vuoto" ha fatto star male i cittadini che hanno offeso le Istituzioni in tutti i modi possibili. È forse questo che desiderano i gestori dei bar, pub, pizzerie?!! Ciò che vedete nella foto (la maggior parte dei ragazzi non indossa la mascherina) è solo un esempio che si è riprodotto davanti ai tanti luoghi di ritrovo del paese».

Il sindaco ricorda che «Nei giorni scorsi le forze dell'ordine sono riuscite a controllare il paese, date le restrizioni e i divieti. Da stamattina è praticamente impossibile. Giungono segnalazioni di assembramenti da ogni parte del paese per piazze, bar e luoghi periferici. Il sindaco è al telefono da ore per rispondere ai tantissimi messaggi e la cosa non è accettabile. Non abbiamo l'esercito e non riusciamo a controllare tutto Questo deve capire la città: non riusciamo a rispettare le regole. Non riusciamo a preservare i sacrifici fatti. Non abbiamo timore di contagiarci e non riusciamo a "goderci" un minimo di libertà con responsabilità e maturità. Non ne siamo capaci. Poi, però, L'Asl deve essere "maledetta" poiché tardiva nei tracciamenti o nelle prenotazioni dei tamponi. È sempre colpa delle istituzioni, non dei cittadini».