Omicidio Ranieri a San Pio, Andrea De Giglio condannato a 20 anni

L'accusa riguarda l'agguato dell’11 settembre 2019 in cui fu ucciso il 39enne pregiudicato. Già condannate altre tre persone

domenica 30 novembre 2025 18.48
A cura di Nicola Miccione
La Corte d'Assise ha condannato a 20 anni di reclusione Andrea De Giglio, finito sotto processo con l'accusa di aver preso parte all'agguato in cui, l'11 settembre 2019, fu ucciso il 39enne Michele Ranieri nel quartiere San Pio di Bari. I giudici hanno riqualificato il delitto in omicidio preterintenzionale da omicidio volontario.

L'avvocato dell'uomo, Saverio Ingraffia, aveva chiesto l'assoluzione del suo imputato per le dichiarazioni contraddittorie di alcuni collaboratori di giustizia, mentre il pubblico ministero Marco D'Agostino della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari aveva chiesto invece la condanna a 24 anni di reclusione. Alcuni pentiti - un altro, invece, l'ha escluso - hanno individuato De Giglio come l'autista della moto che quella sera raggiunse Ranieri, ferito a morte con 8 colpi di pistola calibro 9.

Lo scorso giugno sono state confermate in appello anche le condanne di primo grado a 24 anni di reclusione per i due co-imputati accusati di omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso (Saverio Carchedi e Giovanni Sgaramella) e quella per concorso anomalo alla pena di 14 anni e 8 mesi di reclusione nei confronti di Saverio Faccilongo, referente del clan Strisciuglio. Ranieri, hanno ricostruito le indagini, sarebbe stato ucciso in un regolamento interno al collettivo criminale.

Sullo sfondo il mercato della droga, ma anche gli equilibri di forza nel clan. La esecuzione era stata documentata in tempo reale, perché nel telefono della vittima era stato installato un trojan. Quell'omicidio era un avvertimento nella lotta in corso interna al clan tra il gruppo retto da Faccilongo e il boss Carlo Alberto Baresi.