Mola di Bari, sgominata banda di trafficanti con a capo una intera famiglia

Agivano tra Mola, Putignano, Noicattaro e Bari, eseguiti 11 arresti. Indagine che risale al 2018, con ingente sequestro di droga e altri arresti

lunedì 29 giugno 2020 11.31
A cura di La Redazione
Un sodalizio dedito al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti che agiva nel barese è stato disarticolato dai carabinieri di Bari. La scorsa notte sono 11 le ordinanze di custodia cautelare eseguite, di cui 9 in carcere e due ai domiciliari.

Una indagine che parte nel 2018 e che ha già portato a 5 arresti in flagranza oltre al sequestro di ingenti quantità di sostanze stupefacenti, come hashish e marijuana, oltre all'individuazione di una rete di acquirenti fatta di circa 40 soggetti, tutti maggiorenni. A capo del sodalizio una intera famiglia di 4 persone, padre, madre e due figli. Le due donne avevano inoltre un ruolo predominante in quanto "contabili" di quella che può essere definita una moderna impresa a tutti gli effetti. Una chiara leadership nelle mani del padre L.M. classe '71, il quale anche dal carcere teneva le redini dell'azienda, e che durante il periodo di prigione aveva lasciato le incombenze importanti nelle mani della moglie A.P. e dei due figli M.M. e P.M.

Sede principale era una sorta di market della droga/quartier generale presente all'interno del centro di Mola di Bari, dove gli acquirenti venivano accolti e dove veniva pubblicizzata la merce. Severe le regole per accedere in quanto c'erano delle vedette a dare l'ok all'ingresso, oltre poi ad un secondo passaggio in cui un pusher dava il rosso o il verde all'accesso. Per uscire era poi d'obbligo inserire la sostanza nelle cavità orali, così da poterla inghiottire in caso di perquisizione o fermo. Nella abitazione in questione, durante una perquisizione, sono stati anche trovati contanti per 12 mila euro nascosti all'interno di un muro. Due i fornitori principali delle sostanze, uno a Putignano e uno tra Noicattaro e Bari.

Forte inoltre la presenza sul territorio fatta con atti intimidatori nei confronti non solo di chi risultava indietro con i pagamenti della merce, ma anche sei semplici cittadini rei di essere vicini di casa del market. In diverse occasioni erano state organizzati atti come l'incendio delle loro vetture, oppure si erano preparate lettere minatorie con minacce di morte o altro con l'obiettivo di mantenere un atteggiamento omertoso.

Tutti gli 11 soggetti sono stati rintracciati, 4 di essi erano già agli arresti domiciliari.