Legge contro omotransfobia, l'onorevole Zan da Bari: «Identità di genere concetto inclusivo»

Il deputato Pd firmatario del Ddl in discussione alla Camera: «Importante che queste definizioni entrino nel codice penale»

sabato 17 ottobre 2020 11.15
A cura di La Redazione
Il deputato del Partito democratico Alessandro Zan ieri è stato ospite in piazza Umberto di un incontro promosso dal coordinamento Bari pride per discutere della legge contro omobitransfobia, arrivata a luglio all'ordine del giorno alla Camera e che porta proprio il nome di Zan come primo firmatario. Un momento di riflessione dopo i fatti di Caivano, dove la giovane Paola Maria Gaglione è stata uccisa dal fratello che non accettava la sua relazione con Ciro Migliore, ragazzo transgender.

«Nel Ddl c'è stato un tentativo molto forte di togliere la definizione di "identità di genere", ma noi ci siamo messi di traverso - ha detto Zan incontrando le associazioni Lgbtqi. Nella legge non c'è scritto "orientamento omosessuale" o "sesso femminile", ma c'è scritto "sesso", "orientamento sessuale" e "identità di genere". La persona non è solo questione genitale, ma è anche cuore, talento; la persona ha il diritto di definirsi secondo la propria identità, che è importante venga riconosciuta dalle istituzioni. È la prima volta che "orientamento sessuale" e "identità di genere" entrano nel codice penale; la legge sarà approvata perché le istituzioni riconoscano e tutelino le differenze in una società multiculturale».

Il deputato padovano ha spiegato che «Il comitato per la legislazione, che controlla l'applicazione della legge, ci ha costretti a inserire delle definizioni. Abbiamo voluto, sull'identità di genere, dare una definizione un'identificazione in relazione al genere, includendo una vastità di figure in un approccio non binario ma inclusivo».

Entrando nel merito della vicenda di Caivano, Zan ha ricordato: «Ciro, un ragazzo che ha iniziato una transizione, è stato discriminato per l'identità di genere che non rispondeva al sesso di nascita. Con l'identità di genere dobbiamo includere tutte le persone, anche quelle che non hanno concluso un percorso di transizione».

In conclusione, l'esponente Dem ha aggiunto: ««Anche dentro la maggioranza ci sono lunghissime discussioni, ma quando sei convinto della bontà di una cosa alla fine riesci a convincere anche chi è più diffidente. La partita è difficile ma non vogliamo indietreggiare di un millimetro».