Le mani della criminalità di Bari su gioco online e pubblica amministrazione

La Dia ha pubblicato la relazione semestrale, sono 12 i clan che si spartiscono le diverse zone della nostra città

giovedì 19 luglio 2018 0.57
A cura di Elga Montani
La criminalità organizzata di Bari punta ad espandersi e ha sempre più interesse nel gestire il gioco d'azzardo online e a tentare di infiltrarsi nella pubblica amministrazione. Questo emerge dalla relaziome relativa al secondo semestre 2017 della Dia. Il fenomeno della criminalità organizzata nella nostra città e in provincia continua ad essere caratterizzato da un'estrema frammentarietà strutturale e da una accesa conflittualità, legata anche alla caratteristiche geografiche del nostro territorio. A questo va aggiunto il lavoro fatto dalla magistratura e dalla forze dell'ordine che hanno scompaginato equilibri e a volte azzerato i vertici storici.

Da tenere sotto controllo il fatto che i clan stiano piano piano espandendosi verso altri ambiti imprenditoriali, primo fra tutti quello del gioco online, ma anche il controllo della gestione del ciclo dei rifiuti attraverso "tentativi di infiltrazione nella pubblica amministrazione". Emerge, inoltre, che i sodalizi "seppur frammentati" hanno la capacità di "insinuarsi nel tessuto sociale e produttivo, dando corpo ad un importante volume di affari in diversi settori, criminali e non, senza rinunciare al ricorso alle armi per dirimere i conflitti".

Bari continua ad essere snodo importante per il traffico di stupefacenti che entrano in grosse quantità attraverso il porto, anche se, come detto, aumenta l'interesse dei clan per la gestione di affari come il gioco online. Il clan Parisi da questo punto di vista sembrerebbe avere la gestione dell'installazione della macchinette per il videopoker, garantendo ai gestori dei locali provvigioni più elevate.

Il clan più consistente sul territorio continua ad essere quello degli Strisciuglio, dedito a estorsioni, traffico di stupefacenti e usura, oltre ad avere una dimensione non solo cittadina, ma metropolitana e provinciale, con la possibilità di stringere alleanze con gruppi autoctoni dell'hinterland barese. Nel borgo antico la vecchia rivalità proprio tra il clan Strisciuglio e i Capriati sembra essere in un momento di equilibrio. Vicina ai Capriati è la famiglia Mercante (attiva al Libertà con ramificazioni al San Paolo) avversa ai Telegrafo, a loro volta vicini agli Strisciuglio.

Radicato a Japigia il clan Parisi-Palermiti, mentre a Madonella è attiva l'alleanza Di Cosimo-Rafaschieri. Nei quartieri Carrassi e San Pasquale opera il gruppo Velluto, ma sono presenti anche i Fiore-Risoli.

Da evidenziare come, in riferimento ai gruppi operanti nel capoluogo e nell'hinterland, si assiste ad un significativo "ricorso alla collaborazione con gli organi di giustizia, anche ad opera di esponenti di vertice dei clan" elemento che porta ad incrinare i già precari equilibri presenti. Inoltre, "va letto con la giusta attenzione l'interesse verso la gestione dei giochi d'azzardo online e l'infiltrazione delle pubbliche amministrazioni, anche attraverso il voto di scambio politico-mafioso, funzionale per aggiudicazione di appalti pubblici e per pilotare assunzioni di 'copertura' in favore di sodali". Il tutto porta a pensare alla volontà dei clan di perseguire "affari criminali di più ampia portata".