Inchiesta "Vortice-Maestrale", 41 arresti nel clan Strisciuglio. I NOMI
Il blitz risale al 2021. Le pene inflitte oscillano tra 1 e i 30 anni di reclusione, per un totale di 266 anni di carcere
mercoledì 6 agosto 2025
20.33
Inchiesta "Vortice-Maestrale", ultimo atto. Al termine di un'attesa durata più di 5 anni, è arrivata ora la resa dei conti per 41 affiliati al clan mafioso Strisciuglio, la maggior parte dei quali già detenuti, coinvolti nell'indagine contro il clan più potente della Camorra barese, quello della «Luna», egemone fra Bari e la provincia.
A questi picciotti, all'alba, la Polizia di Stato e i Carabinieri, autori dell'inchiesta, hanno notificato gli ordini di carcerazione emessi dalla Procura Generale della Corte d'Appello di Bari a pene comprese tra 1 e i 30 anni, per 266 anni di reclusione. Sul loro capo pendevano delle condanne per associazione di tipo mafioso armata, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, minacce, lesioni e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti fatti tra il 2015 ed il 2020.
L'inchiesta ricostruì la gerarchia e le attività illecite del clan mafioso per il controllo del territorio nei quartieri baresi Libertà, enclave storica del clan, San Paolo, San Pio, Catino e San Girolamo del capoluogo pugliese, oltre nei centri dell'area metropolitana Palo del Colle, Conversano e Rutigliano. Quelle condanne, dopo la pronuncia della Cassazione, sono diventate definitive e per tutti i 41 associati che rispondono di differenti imputazioni è scoccata l'ora del definitivo tramonto.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, hanno consentito, già ad aprile 2021, di eseguire 99 provvedimenti cautelari. L'inchiesta ha contestato le attività illecite del clan Strisciuglio, evidenziando la sua persistente operatività, le continue ambizioni di espansione e controllo del territorio, nonché la diffusione capillare sull'area metropolitana, nonostante la detenzione degli esponenti apicali che guidavano le diverse articolazioni attive nelle aree urbane.
In particolare, è stato accertato come il sodalizio mafioso riusciva a imporre ai titolari di alcuni esercizi commerciali del rione Libertà l'installazione di apparecchi per il gioco d'azzardo, forniti da una ditta gestita da uno dei componenti dell'organizzazione. Quest'ultimo destinava una parte degli introiti alle casse della cosca, ottenendo in cambio il monopolio nel settore. Inoltre, è stato provato che il sodalizio gestiva le fiorenti piazze di spaccio attive nei territori sotto il suo controllo.
L'indagine ha anche fatto luce sulle responsabilità penali individuali e sulle motivazioni all'origine della violenta rissa avvenuta l'11 gennaio 2016 nel carcere di Bari, che ha coinvolto oltre 41 detenuti appartenenti al circuito di alta sicurezza. Tra questi, vi erano gli esponenti apicali del clan Strisciuglio e del clan Misceo.
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A questi picciotti, all'alba, la Polizia di Stato e i Carabinieri, autori dell'inchiesta, hanno notificato gli ordini di carcerazione emessi dalla Procura Generale della Corte d'Appello di Bari a pene comprese tra 1 e i 30 anni, per 266 anni di reclusione. Sul loro capo pendevano delle condanne per associazione di tipo mafioso armata, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, minacce, lesioni e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti fatti tra il 2015 ed il 2020.
L'inchiesta ricostruì la gerarchia e le attività illecite del clan mafioso per il controllo del territorio nei quartieri baresi Libertà, enclave storica del clan, San Paolo, San Pio, Catino e San Girolamo del capoluogo pugliese, oltre nei centri dell'area metropolitana Palo del Colle, Conversano e Rutigliano. Quelle condanne, dopo la pronuncia della Cassazione, sono diventate definitive e per tutti i 41 associati che rispondono di differenti imputazioni è scoccata l'ora del definitivo tramonto.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, hanno consentito, già ad aprile 2021, di eseguire 99 provvedimenti cautelari. L'inchiesta ha contestato le attività illecite del clan Strisciuglio, evidenziando la sua persistente operatività, le continue ambizioni di espansione e controllo del territorio, nonché la diffusione capillare sull'area metropolitana, nonostante la detenzione degli esponenti apicali che guidavano le diverse articolazioni attive nelle aree urbane.
In particolare, è stato accertato come il sodalizio mafioso riusciva a imporre ai titolari di alcuni esercizi commerciali del rione Libertà l'installazione di apparecchi per il gioco d'azzardo, forniti da una ditta gestita da uno dei componenti dell'organizzazione. Quest'ultimo destinava una parte degli introiti alle casse della cosca, ottenendo in cambio il monopolio nel settore. Inoltre, è stato provato che il sodalizio gestiva le fiorenti piazze di spaccio attive nei territori sotto il suo controllo.
L'indagine ha anche fatto luce sulle responsabilità penali individuali e sulle motivazioni all'origine della violenta rissa avvenuta l'11 gennaio 2016 nel carcere di Bari, che ha coinvolto oltre 41 detenuti appartenenti al circuito di alta sicurezza. Tra questi, vi erano gli esponenti apicali del clan Strisciuglio e del clan Misceo.
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"Vortice-Maestrale", i nomi dei 41 arrestati:
- Amore Arturo, nato a Bari il 22/08/1987 (1 anno e 6 mesi di reclusione);
- Amoruso Giuseppe, nato a Bari il 20/07/1984 (3 anni di reclusione);
- Armenise Leonardo, nato a Bari il 27/09/1983 (10 anni di reclusione);
- Calabrese Felice, nato a Bari il 25/11/1989 (10 anni di reclusione);
- Campanale Felice, nato a Bari il 21/09/1987 (5 anni, 4 mesi e 25 giorni di reclusione);
- Carbonara Biagio, nato a Bari il 04/08/1980 (4 anni, 2 mesi e 27 giorni di reclusione);
- Casalini Domenico, nato a Bari il 04/09/1978 (9 anni di reclusione);
- Citarelli Domenico, nato a Bari il 29/04/1986 (12 anni di reclusione);
- De Marzo Francesco, nato a Bari il 04/02/1992 (9 anni, 11 mesi e 16 giorni di reclusione);
- Di Fiore Girolamo, nato a Bari il 04/03/1989 (3 anni e 6 mesi di reclusione);
- Di Palo Corrado, nato a Bari il 22/05/1977 (9 anni di reclusione);
- Drago Giuseppe, nato a Bari il 16/04/1987 (3 anni e 6 mesi di reclusione);
- Ferrara Antonio, nato a Bari il 30/05/1995 (7 anni, 7 mesi e 19 giorni di reclusione);
- Ferrara Salvatore, nato a Bari il 18/10/1997 (6 anni e 8 mesi di reclusione);
- Grimaldi Emanuele, nato a Triggiano il 22/12/1969 (22 anni, 1 mese e 8 giorni di reclusione);
- Guglielmo Lorenzo, nato a Bari il 14/02/1980 (6 anni e 8 mesi di reclusione);
- Iusco Michele Paolo, nato a Bari il 19/04/1987 (10 anni di reclusione);
- Lafirenze Umberto, nato a Bari il 26/07/1990 (15 anni, 2 mesi e 27 giorni di reclusione);
- Lanave Luca, nato a Bari l'11/09/1990 (16 anni, 9 mesi e 17 giorni di reclusione);
- Latrofa Marco, nato a Bari il 10/01/1990 (9 anni di reclusione);
- Lubisco Oscar, nato a Grumo Appula il 01/03/1991 (30 anni di reclusione);
- Masotti Rocco, nato a Conversano il 03/02/1978 (25 anni, 11 mesi e 26 giorni di reclusione);
- Mastrogiacomo Francesco, nato a Bari il 31/07/1990 (10 anni di reclusione);
- Mastrogiacomo Vincenzo, nato a Bari il 25/11/1975 (9 anni di reclusione);
- Masodine Claudio, nato a Bari il 21/09/1977 (3 anni e 6 mesi di reclusione);
- Miglietta Egidio, nato a Bari il 25/05/1968 (6 anni di reclusione);
- Mirizzi Antonio, nato a Bari il 23/12/1989 (8 anni di reclusione);
- Misceo Paolo, nato a Bari il 05/09/1989 (3 anni, 7 mesi e 18 giorni di reclusione);
- Musciacchio Antonio, nato a Bari il 27/09/1986 (4 anni, 9 mesi e 12 giorni di reclusione);
- Novelli Felice, nato a Bari il 22/02/1990 (14 anni e 19 giorni di reclusione);
- Panza Tommaso, nato a Bari il 13/01/1991 (14 anni di reclusione);
- Raggi Francesco, nato a Bari il 01/09/1980 (8 anni, 10 mesi e 15 giorni di reclusione);
- Ranieri Giuseppe, nato a Bari il 01/04/1986 (18 anni, 7 mesi e 15 giorni di reclusione);
- Savarese Fabio, nato a Bari il 12/06/1989 (11 anni, 11 mesi e 18 giorni di reclusione);
- Savarese Gianpiero, nato a Bari il 04/11/1980 (10 anni di reclusione);
- Schingaro Nicola, nato a Bari il 20/12/1979 (9 anni, 7 mesi e 24 giorni di reclusione);
- Schingaro Simone, nato a Bari il 20/03/1966 (21 anni e 3 mesi di reclusione);
- Stragapede Francesco, nato a Bari il 25/06/1975 (11 anni, 7 mesi e 27 giorni di reclusione);
- Taurino Patrizio, nato a Bari l'11/06/1985 (11 mesi e 10 giorni di reclusione con decreto di sospensione);
- Valentino Domenico, nato a Bari il 05/08/1998 (4 anni, 1 mese e 27 giorni di reclusione);
- Valerio Vito, nato a Bari il 30/01/1977 (12 anni di reclusione).