Inchiesta procura di Foggia, Emiliano non più indagato: «Mi hanno ridato dignità»

Il governatore esulta: «Insussistente il reato di corruzione». Ma i 5 stelle attaccano: «In Regione problema con le nomine»

giovedì 17 ottobre 2019 15.36
«Hanno fatto in fretta a restituirmi serenità e dignità. Ad un solo giorno dalla notizia che vi ho dato sulla pendenza di un'indagine su di me, posso annunciarvi che il Giudice competente ha ritenuto insussistente il reato di corruzione che mi veniva contestato». Lo scrive Michele Emiliano, commentando la decisione del gip di Foggia di escludere il governatore dall'indagine per corruzione che ha portato all'arresto del consigliere regionale Cera e di suo padre.

Ieri lo stesso Emiliano aveva detto sempre a mezzo social di essere indagato dalla magistratura foggiana, che oggi ha invece comunicato l'estraneità di Emiliano ai fatti: «Il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Foggia ha infatti accertato nell'ordinanza oggi illustrata dal procuratore della Repubblica di Foggia Ludovico Vaccaro che le accuse contro di me totalmente infondate e prive di qualsiasi prova», prosegue Emiliano.

«Tutta la mia vita professionale e politica è stata, è e sarà sempre orientata ad assicurare il rispetto del principio di legalità - continua il governatore. L'indagine ha escluso totalmente la mia responsabilità per il reato di corruzione, ritenendo insussistente la prova della mia consapevolezza di un nesso causale tra la richiesta di nomina del commissario Asp e la richiesta di appoggio elettorale in favore del sindaco di San Severo. Lo stesso Procuratore Vaccaro, lealmente, ha ammesso che il GIP ha ritenuto insussistente il sinallagma così confermando quanto da me ieri dichiarato, tant'è che lo stesso Procuratore ha aggiunto che le indagini su questo punto dovranno proseguire per cercare eventuali prove di questo sinallagma che allo stato non sussistono».

«È mio preciso interesse che la Procura si convinca definitivamente della mia totale estraneità. La mia fiducia nella giustizia, che ho già ribadito ieri, oggi posso ribadirla con grande sollievo con specifico riferimento alla vicenda che mi riguarda. Devo anche aggiungere che sia il pubblico ministero che il gip sono stati corretti ed equilibrati nel gestire e valutare una fattispecie delicatissima in un momento elettorale altrettanto delicato», conclude Emiliano.

Sulla vicenda dell'arresto di Cera, però, torna anche il Movimento 5 stelle Puglia, che in una nota firmata dai consiglieri regionali pentastellati accusa: «Tutti i protagonisti di questa vicenda devono dimettersi. Dal consigliere Cera, all'assessore Ruggeri (come fatto da altri assessori in circostanze analoghe), al presidente Emiliano ormai coinvolto in tre inchieste. Emerge in maniera evidente che in questa Regione c'è un problema sulle nomine e non è assolutamente vero quello che ha scritto Emiliano sulla sua pagina fb: per legge le nomine dei commissari di enti pubblici e aziende di diritto pubblico devono essere sottoposte al preventivo parere della commissione consiliare e non sono affidate alla piena e insindacabile discrezionalità del presidente della giunta».

«È grave che Emiliano - continuano i 5 stelle - abbia giustificato la prassi posta in essere dai consiglieri di indicargli i nominativi per le nomine. Queste, seppur discrezionali, devono comunque essere effettuate sulla base di curriculum e competenze, non di mere indicazioni politiche. Il pubblico ministero Antonio Laronga in conferenza stampa ha parlato di "attività ricattatoria e clientelare spaventosa". Com'è possibile non si sia mai accorto di quello che stava succedendo? Come per la questione del voto di scambio di Natale Mariella (che interessa la stessa lista) da Emiliano ci saremmo aspettati qualcosa in più per difendere il voto libero dei pugliesi. Invece niente è stato fatto ed è solo grazie alle opposizioni che hanno chiesto il rispetto dello statuto del Consiglio se il consigliere Cera non è stato eletto presidente della commissione di studio e inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata, come lui stesso aveva chiesto. Commissione in cui più volte abbiamo chiesto audizioni per analizzare il voto di scambio, a cui la maggioranza si è sempre opposta. Non si può continuare così: la Puglia merita di meglio».