Il boss Palermiti tenta il suicidio, salvato dagli agenti della Penitenziaria
Il capomafia di Japigia è detenuto nel centro medico del carcere di Torino: è stato di recente condannato a 11 anni
venerdì 10 ottobre 2025
18.52
Un gesto dimostrativo. Sarebbe questo, secondo chi indaga, la lettura più accreditata del tentato suicidio del 71enne boss Eugenio Palermiti, nel reparto detenuti del centro medico del penitenziario di Torino, sventato dalla Polizia Penitenziaria. I contorni oscuri del tentativo di togliersi la vita del capomafia sono parecchi.
A cominciare dalle modalità: il boss di Japigia avrebbe provato a soffocarsi con una traversa da letto nella casa circondariale Lorusso e Cutugno, dov'è detenuto. Ad evitare il peggio sono stati gli agenti penitenziari che lo monitoravano tramite la videosorveglianza. Immediati i soccorsi, intervenuti per evitare conseguenze fisiche all'uomo, ricoverato per alcune patologie che, secondo i suoi legali, Raffaele Quarta e Nicolò Pisani, sarebbero incompatibili con la detenzione carceraria.
«U 'Nonn», considerato con il grado di «nona» l'altro mammasantissima del quartiere a sud-est di Bari (il primo è Savino Parisi), dopo essere sempre riuscito ad ottenere i domiciliari in virtù della lamentata incompatibilità carceraria, è tornato dietro le sbarre il 12 febbraio 2024 dopo il maxi blitz "Codice interno" sui rapporti tra la mafia e politica perché ritenuto il mandante dell'agguato armato a Teodoro Greco, un incensurato con rapporti troppo stretti nei clan, il 20 novembre 2013.
Sul boss, poi, pendono anche accuse legate ad atti persecutori e violenza privata risalenti ad episodi relativi al periodo tra il 2021 e il 2022. La notizia del tentativo di suicidio del boss Palermiti è andata ad arricchire una scia di eventi del boss di Japigia, recentemente condannato - in primo grado - ad 11 anni di reclusione.
A cominciare dalle modalità: il boss di Japigia avrebbe provato a soffocarsi con una traversa da letto nella casa circondariale Lorusso e Cutugno, dov'è detenuto. Ad evitare il peggio sono stati gli agenti penitenziari che lo monitoravano tramite la videosorveglianza. Immediati i soccorsi, intervenuti per evitare conseguenze fisiche all'uomo, ricoverato per alcune patologie che, secondo i suoi legali, Raffaele Quarta e Nicolò Pisani, sarebbero incompatibili con la detenzione carceraria.
«U 'Nonn», considerato con il grado di «nona» l'altro mammasantissima del quartiere a sud-est di Bari (il primo è Savino Parisi), dopo essere sempre riuscito ad ottenere i domiciliari in virtù della lamentata incompatibilità carceraria, è tornato dietro le sbarre il 12 febbraio 2024 dopo il maxi blitz "Codice interno" sui rapporti tra la mafia e politica perché ritenuto il mandante dell'agguato armato a Teodoro Greco, un incensurato con rapporti troppo stretti nei clan, il 20 novembre 2013.
Sul boss, poi, pendono anche accuse legate ad atti persecutori e violenza privata risalenti ad episodi relativi al periodo tra il 2021 e il 2022. La notizia del tentativo di suicidio del boss Palermiti è andata ad arricchire una scia di eventi del boss di Japigia, recentemente condannato - in primo grado - ad 11 anni di reclusione.