Gestione illecita di rifiuti, vasta operazione contro "svuotacantine" della polizia locale di Bari

Sotto sequestro delle aree in zona industriale e nella adiacente Modugno, 6 i soggetti identificati di cui 5 rumeni irregolari

domenica 25 luglio 2021 11.09
Imponente operazione della polizia locale di Bari contro i cosiddetti "svuotacantine". Le indagini, iniziate un paio di mesi fa, avevano portato al sequestro di tre aree e parti di immobili in tre diversi siti, di cui due nella zona industriale di Bari e Modugno ed uno sulla via Bruno Buozzi.

L' operazione è iniziata la mattina di giovedì scorso all'alba. Impiegate 30 unità della Polizia Locale di Bari, un Ufficio Mobile e Operatori specializzati con l'uso di droni. Identificati 6 soggetti stranieri ai quali sono stati notificati nella stessa giornata altrettanti provvedimenti di espulsione ed allontanamento dal territorio nazionale (5 soggetti sono rumeni) in quanto non in regola con le norme del soggiorno sul territorio nazionale.

Sette autocarri utilizzati per le attività illecite sono stati posti sotto sequestro. Una autofficina risultata totalmente abusiva è stata sequestrata; successivamente è prevista la confisca delle attrezzature attrezzature ed una pesante sanzione amministrativa a carico dell'esercente l'attività abusiva. Tutti i capannoni industriali interni all'area, pieni di rifiuti vari, sono stati posti pure sotto sequestro, compresa una area di proprietà di una società finanziaria francese, oltre ad una palazzina risultata abusivamente occupata.

Nel compendio oggetto del sequestro giudiziario generale, come delegato dall'autorità giudiziaria e dal pubblico ministero inquirente titolare delle indagini, è presente un'area scoperta di oltre 5 mila metri quadrati dove risultavano accatastati RAEE disassemblati, rifiuti speciali e pericolosi, pneumatici e 5 cassoni colmi di rifiuti speciali di ogni genere, compresi residui rinvenienti da attività di demolizione di fabbricati e bidoni con residui di vernici.

Sono stati nominati custodi giudiziari i due curatori fallimentari dell'azienda proprietaria della gran parte dell'immobile, mentre al vaglio dell'autorità giudiziaria è l'aggravamento del quadro indiziario già a carico dei tre soggetti precedentemente indagati qualche mese prima.

In definitiva, sequestrato tutto il sito e posti i sigilli a tutta l'area sede delle attività illecite, per la quale l'autorità giudiziaria e la competente autorità amministrativa, valuteranno le successive disposizioni per la complessa attività di bonifica del sito.