Frodi alimentari, Coldiretti Puglia: «2 cittadini su 3 hanno paura di ciò che mangiano»

Muraglia: «Preoccupati dalla brusca diminuzione dell'olio pugliese e per importazioni dall'estero»

mercoledì 19 dicembre 2018 11.50
Il 68% dei pugliesi, ben 2 cittadini su 3, è preoccupato dell'impatto di quello che mangiano sulla salute, anche per effetto del ripetersi dei sempre più frequenti scandali alimentari. A rivelarlo è Coldiretti Puglia, in riferimento alla rinnovata attenzione sulle frodi nel settore oleario.

«Siamo fortemente preoccupati che la brusca diminuzione di olio extravergine pugliese faccia crescere ancora le importazioni di olio dall'estero, perché al danno si aggiungerebbe la beffa di sofisticazioni e contraffazioni. Se si vuole acquistare un vero extravergine 'made in Italy' bisogna fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 7/8 euro al litro che quest'anno non coprono neanche i costi di produzione. I 3 elementi da tenere sempre d'occhio sono prezzo, anno di produzione e scadenza», denuncia Savino Muraglia, Presidente della Coldiretti Puglia. Muraglia ricorda inoltre che «Gli ottimi risultati dell'attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione, accelerando il percorso del disegno di legge sui reati agroalimentari, elaborato dalla commissione presieduta da Gian Carlo Caselli, magistrato e presidente del comitato scientifico dell'osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare».

Secondo Coldiretti, il 29% dei consumatori pugliesi ritiene che i casi di frode e contraffazione alimentare dovrebbero essere puniti con l'arresto. La maggioranza dei nostri corregionali (il 51%) chiede comunque la chiusura dell'attività. La dimostrazione realizzata da Coldiretti con la collaborazione di Osservatorio Agromafie e forze dell'ordine, dall'Arma dei Carabinieri alla Guardia di Finanza, dalle Dogane all' ICQRF - Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, mette in luce una situazione insidiosa.

«Si tratta di tutelare un patrimonio inestimabile anche attraverso un Piano Olivicolo Nazionale - aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - e potenziare una filiera olearia che in Puglia vale 576milioni di euro per quella olearia e che ancora nei primi 6 mesi del 2018 ha visto crescere le esportazioni del 2,1% per un valore di 66 milioni di euro».

I dati dicono che nel primo trimestre del 2018 la Puglia ha importato olio extravergine da Grecia e Tunisia per un valore di 43,3 milioni di euro; per questo, dice Coldiretti «Serve una stretta sui controlli perché sia accertato il pieno rispetto della Legge Mongiello, ribattezzata Legge "Salva olio italiano", la n. 9 del 2013 che impone la tracciabilità in etichetta dell'olio extravergine di oliva».

«Il flusso ininterrotto di prodotti agricoli che ogni giorno dall'estero attraversano le frontiere - incalza Coldiretti Puglia nella sua denuncia - serve a riempiere barattoli, scatole e bottiglie da vendere sul mercato come Made in Italy". Si va dalla semplice alterazione delle etichette alla adulterazione, come l'utilizzo di polvere di latte vietata per i formaggi o all'olio di semi trattato con clorofilla spacciato per extravergine, fino alla sofisticazione come l'uso di perossido di benzoile per sbiancare la mozzarella, di anidride solforosa per rendere più rossa la carne o del Cafodos utilizzato per far sembrare il pesce artificiosamente più fresco.Il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare sempre dei prezzi troppo bassi e di rivolgersi direttamente ai produttori nelle fattorie o nei Mercati contadini di Campagna Amica dove è possibile parlare direttamente con agricoltori e allevatori ed anche verificare direttamente in azienda i processi produttivi».