Estorsioni al parroco di San Ferdinando, condannato un cittadino tunisino

«Sono dell’Isis faccio saltare la chiesa». Ma don Pasquale denunciò l’estorsione e lo fece arrestare

giovedì 20 settembre 2018 9.54
Per diversi anni si sarebbe reso autore di estorsioni ai danni del parroco e dei fedeli della chiesa di San Ferdinando, in via Sparano a Bari, sotto la minaccia di far saltare in aria l'edificio liturgico, millantando un'appartenenza all'Isis. Un racket che è andato avanti fino a quando il prete, esasperato, ha deciso di denunciare tutto e farlo arrestare.

È stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione Amine Chergui, 31enne tunisino imputato per estorsione continuata e aggravata nel processo che ha l'ha visto sottoposto a giudizio nell'aula bunker diBitonto, dove si è concluso il primo grado del procedimento a suo carico. Secondo l'accusa, dal 2014 e fino a dicembre 2017 era riuscito ad estorcere piccole somme di denaro di poche decine di euro minacciando il parroco, il bitontino don Pasquale Muschitiello, ma anche il sacrista e i parrocchiani vantandosi di presunte amicizie con i terroristi. «La prossima volta verrò con un coltello e vi ucciderò tutti. Farò saltare in aria la chiesa con i miei amici dell'Isis», avrebbe detto per rendere più concrete le minacce. Fino all'ultima più consistente richiesta di 250 euro del 21 dicembre scorso, che ha convinto il prete a far intervenire i Carabinieri.

Il pm che ha coordinato le indagini, Giuseppe Dentamaro, aveva chiesto la condanna a 8 anni di reclusione. La sentenza di condanna è stata emessa al termine di un processo celebrato con rito abbreviato.