Di Battista in piazza a Bari per Laricchia: «Cabina elettorale non è un vespasiano»

Sul palco dell'ultimo evento elettorale pentastellato anche l'ex ministro Barbara Lezzi

venerdì 18 settembre 2020 22.39
A cura di Riccardo Resta
«Antonella ha fatto la scelta più difficile, che non le conveniva. Le hanno proposto qualsiasi cosa, il win for life. Fanno così quando mettono le mani sulla cosa pubblica, ci hanno provato anche con me».

Il grillino Di Battista, in piazza a Bari per l'ultimo appuntamento elettorale del Movimento 5 Stelle, dichiara così il suo appoggio ad Antonella Laricchia e la condivisione della scelta fatta dalla candidata pentastellata.

«Non servono voti disgiunti - aggiunge - serve un'approvazione totale per Antonella. Non bisogna votare turandosi il naso, la cabina elettorale non è un vespasiano. Votare il meno peggio ha portato al disinteresse per la politica. Il voto è sacro e importante, se il Movimento 5 Stelle avesse ceduto alla logica del meno peggio non sarebbe mai arrivato al Governo. La Repubblica italiana grazie al m5s è più pulita di prima, il Parlamento ha subito un ricambio importante grazie a noi».

«Emiliano e de Luca fanno il pieno degli impresentabili - continua - Antonella non aveva motivo per farsi da parte. Fitto definì un eroe Vittorio Mangano, mafioso ospite di Berlusconi. Fitto candida Azzollini, condannato in primo grado per bancarotta e Interdetto dall'iniziativa di impresa. Emiliano ha lo stesso modus operandi, ha nominato Cassano a capo dei centri per l'impiego, Di Cagno Abbrescia all'acquedotto. Antonella doveva farsi da parte per far posto a queste persone? Non vedo il perché».

Sul palco prima di lui la stessa Laricchia e l'ex ministro Barbara Lezzi.

«Da un anno lavoro al nostro programma, perché volevo temi e progetto - così Laricchia nell'ultimo comizio prima del silenzio elettorale - Se il 20 e il 21 settembre i pugliesi sceglieranno il cambiamento, metteremo subito mani alla legge di bilancio. Mi piacerebbe fare due cose: eliminare i vitalizi, e con quei soldi garantire a 4mila studenti la possibilità di rimanere in Puglia per specializzarsi. Abbiamo una rete di pugliesi sparsi nel mondo che dobbiamo far ritornare. Abbiamo una regione da innovare e in cui è necessario velocizzare i tempi della pubblica amministrazione. Abbiamo diritto di entrare in un centro per l'impiego per trovare lavoro e informazioni. Abbiamo diritto a una sanità veloce, che entri nelle nostre case con la telemedicina e che sia vicina con le case della salute. I tagli sono partiti con Fitto, ma anche con Emiliano non abbiamo mai visto la sanità di prossimità. Nelle nostre case e nelle nostre imprese dobbiamo imparare a ridurre i rifiuti e i ricercatori devono studiare i nostri residui, per aiutarci a capire come non produrre ciò che non riusciamo a smaltire. Questa è la sfida della nostra generazione».

«Noi facciamo sempre la cosa giusta - aggiunge la candidata pentastellata - anche se non è la più facile e ci porta via consenso. È imbarazzante la richiesta di Emiliano per il voto utile. Noi non andiamo con nessun vecchio partito, la nostra unica alleanza la abbiamo con la società civile. Nel compromesso perdono tutti, io amo la sinergia dove tutti guadagnano qualcosa. Saremo al lavoro fin dal giorno dopo le elezioni».

«Antonella poteva cedere alle lusinghe e consegnare la Puglia al PD - ha sottolineato dal palco l'ex ministro Barbara Lezzi - quel PD che ha portato avanti il piano sanitario di Fitto, che ha candidato l'assessore all'agricoltura di Emiliano. Il Movimento 5 Stelle è l'unica alternativa. Il ministro Boccia, che ha proposto la stessa autonomia di Zaia, voleva aprire alle alleanze con i 5 stelle dicendo che doveva rompere i ponti col passato, ma noi a differenza loro non abbiamo impresentabili nelle nostre liste».