Coronavirus, il comandante della polizia locale di Altamura: «La sanità in Puglia non funziona»

Maiullari, risultato positivo, scrive a Emiliano. La risposta della Asl Bari dà una diversa versione dei fatti

domenica 5 aprile 2020
A cura di La Redazione
Botta e risposta nella giornata di ieri tra il comandante della polizia locale di Altamura e la Asl Bari. Motivo del contendere la gestione della emergenza Coronavirus in Puglia e quanto accaduto allo stesso comandante, risultato positivo al virus qualche settimana fa.

«Sono il comandante della polizia locale di Altamura, ma potrei essere un comune cittadino della nostra Puglia - scrive il comandante Maiullari - per dire, come ho già fatto in altre mie esternazioni, che il sistema della sanità pubblica non funziona, e presenta lacune che si possono riscontrare quotidianamente e in ogni momento. I protocolli da voi ideati per la pandemia non vanno bene, e comunque sono disapplicati o inesistenti. Registro che in questa nostra terra non ci sono soprattutto menti pensanti e attrezzature. Sono 4 giorni che aspetto di fare il tampone di riscontro, essendo risultato positivo al Coronavirus, e dopo aver espletato la prescritta quarantena. Ad oggi, nonostante i solleciti fatti all'ufficio di igiene, non si è visto nessuno. La ragione del mio sollecito, oltre alla necessità di sapere se sono ancora positivo, consiste nella necessità di dare manforte ai pochi vigili che resistono dopo la falcidia che abbiamo subito al comando di Altamura e alla perdita del nostro collega Lomurno Felice, un eroe caduto nell'adempimento del dovere».

Poche ma dure le parole del comandante. E a queste parole, rivolte al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha risposto la Asl Bari, raccontando i fatti in un modo diverso.

«Come dimostrato da prove documentali, telefonate e testimonianze degli operatori, la ASL di Bari ha provveduto ad espletare correttamente tutte le procedure di sorveglianza epidemiologica a tutela del comandante Maiullari, nonché del corpo di polizia che dirige, nei tempi previsti». Così esordisce la direzione generale che prosegue: «Il 17 marzo – a seguito di un caso positivo accertato tra gli agenti della polizia municipale di Altamura – sono stati effettuati 28 tamponi. Il 19 marzo a seguito del risultato è stato necessario prescrivere al comandante, come da protocollo, il periodo di isolamento domiciliare dal 19 marzo al 1 aprile. Il secondo tampone di verifica era stato già programmato e prenotato per il 3 aprile ma non è stato possibile effettuarlo in quanto il signor Maiullari – pur essendo chiamato più volte dagli operatori della ASL a bordo della ambulanza dedicata ai tamponi come certificato da messaggi e telefonate perse – non ha mai risposto al telefono. Per tre volte (alle 16.20, alle 16.30 e alle 16.45 del 2 aprile) gli operatori hanno provato a mettersi in contatto, senza riuscirci. Il tampone è stato quindi eseguito soltanto oggi, ma non certo per il sollecito, ma per osservanza rigida delle procedure da parte dei nostri operatori impegnati h 24 nella tutela della salute di tutti. Il comandante della polizia municipale di Altamura conosce bene il lavoro che la ASL sta facendo in questi giorni sul territorio e la priorità che è stata data agli operatori del servizio essenziale diretto proprio da Maiullari nelle passate settimane proprio a difesa dell'ufficio e dei dirigenti. Prendiamo dunque le distanze rispetto a quanto denunciato e stigmatizziamo tali comportamenti nel rispetto degli operatori sanitari che ogni giorno fanno sforzi disumani per la tutela della salute pubblica».