Bosch Bari, Uilm: «Faremo sentire la voce dei lavoratori»

Si discute del futuro durante le assemblee dei lavoratori promosse dalle rappresentanze sindacali

giovedì 18 aprile 2019
Si discute del futuro alla Bosch di Bari durante le assemblee dei lavoratori promosse da Uilm, Fim Cisl e Fiom Cgil. In un momento molto particolare per l'azienda, il cui stabilimento a Bari impiega lavoratori non solo di Bari ma anche delle città vicine come Modugno, diventa necessario capire cosa vorrà fare l'azienda soprattutto dopo le parole dell'AD di Bosch Italia, Gerhard Dambach. Elevata la partecipazione di lavoratori e iscritti, con i quali si è condivisa la posizione del sindacato per il futuro dell'azienda e in particolare del sito barese.

«Attendiamo invano - spiega Riccardo Falcetta, segretario della Uilm di Bari - dal 2016 risposte concrete dal Gruppo Bosch Governo e dalla Regione Puglia. Peraltro, siamo in attesa di una convocazione dal Mise, che sarebbe dovuta arrivare nella settimana in corso, per chiarire le nostre proposte, che sono fin troppo chiare, ovvero il rispetto dell'accordo firmato il 12 ottobre 2017».

«Nell'intesa in questione - prosegue Falcetta - valida per il quinquennio 2018-2022, è contenuto l'impegno dell'azienda a diversificare la produzione e a mantenere intatti i livelli occupazionali. Una linea che sosteniamo da tempo e che ora, alla luce della crisi del diesel, non ammette ulteriori indugi. Qualora le risposte che attendiamo non dovessero arrivare in tempi brevi, metteremo in campo ogni iniziativa a nostra disposizione per far sentire la voce dei lavoratori. Strategico sarà il ruolo del centro studi Bosch, sul quale bisogna continuare a investire con decisione, a patto però che le ricadute occupazionali e produttive dell'attività di ricerca si concretizzino nello stabilimento di Bari».