Al "Miulli" di Acquaviva delle Fonti si celebra la Giornata Mondiale di Lotta al Tumore al Pancreas
Approccio moderno all'oncologia che permette diagnosi precoci
giovedì 20 novembre 2025
In occasione della Giornata Mondiale di Lotta al Tumore al Pancreas, che si celebra il 20 novembre, l'Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti rinnova il proprio impegno e richiama l'attenzione sull'importanza sempre più cruciale della multidisciplinarietà nel percorso diagnostico e terapeutico di questa malattia. Il tumore al pancreas rappresenta infatti una delle sfide più difficili dell'oncologia moderna: spesso diagnosticato tardivamente a causa di sintomi iniziali aspecifici, richiede una gestione altamente specializzata e un coordinamento rigoroso tra differenti figure professionali.
Negli ultimi anni, la multidisciplinarietà si è affermata come elemento indispensabile per migliorare la qualità e l'efficacia della presa in carico. Al Miulli, per la cura di ogni singolo caso, vengono coinvolti oncologi medici, chirurghi, gastroenterologi, radiologi, radioterapisti, anatomo-patologi, radiologi interventisti, anestesisti, nutrizionisti, psicologi, infermieri specializzati, fisioterapisti e palliativisti. La collaborazione strutturata tra questi professionisti consente di definire piani diagnostici più accurati, ridurre i tempi di attesa, proporre trattamenti personalizzati e adattare il percorso alle esigenze cliniche, psicologiche e sociali del paziente. Le riunioni multidisciplinari (tumor board) rappresentano uno strumento essenziale: ogni caso viene discusso in modo condiviso, permettendo di integrare differenti prospettive cliniche e massimizzare le possibilità terapeutiche.
«Questo approccio è essenziale», afferma il Prof. Memeo Riccardo, (direttore della U.O.C. di Chirurgia Epatobiliopancreatica e responsabile del gruppo multidisciplinare sui tumori pancreatici) «perché consente di stabilire più rapidamente l'idoneità alla chirurgia, spesso l'unica opzione potenzialmente curativa, di valutare il ricorso a chemioterapie preoperatorie, di scegliere le tecniche radiologiche e interventistiche più efficaci e di monitorare l'evoluzione della malattia in tutte le sue fasi. Sono fiero di poter dire che il 100% dei pazienti affetti da neoplasia pancreatica è discusso in riunione multidisciplinare, permettendo di identificare il miglior percorso terapeutico per il paziente».
Dello stesso tenore il parere del dott. Vitangelo Dattoli, Direttore Sanitario dell'ospedale Miulli: «L'impegno dell'Ente è volto a rafforzare la solidità del modello organizzativo e supportare il miglioramento costante delle competenze coinvolte. L'integrazione tra discipline diverse, insieme all'eccellenza delle singole professionalità, permette al Miulli di essere un punto di riferimento nel Sud-Est Italia per la gestione di patologie oncologiche tanto complesse, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale Esiti».
Negli ultimi anni, la multidisciplinarietà si è affermata come elemento indispensabile per migliorare la qualità e l'efficacia della presa in carico. Al Miulli, per la cura di ogni singolo caso, vengono coinvolti oncologi medici, chirurghi, gastroenterologi, radiologi, radioterapisti, anatomo-patologi, radiologi interventisti, anestesisti, nutrizionisti, psicologi, infermieri specializzati, fisioterapisti e palliativisti. La collaborazione strutturata tra questi professionisti consente di definire piani diagnostici più accurati, ridurre i tempi di attesa, proporre trattamenti personalizzati e adattare il percorso alle esigenze cliniche, psicologiche e sociali del paziente. Le riunioni multidisciplinari (tumor board) rappresentano uno strumento essenziale: ogni caso viene discusso in modo condiviso, permettendo di integrare differenti prospettive cliniche e massimizzare le possibilità terapeutiche.
«Questo approccio è essenziale», afferma il Prof. Memeo Riccardo, (direttore della U.O.C. di Chirurgia Epatobiliopancreatica e responsabile del gruppo multidisciplinare sui tumori pancreatici) «perché consente di stabilire più rapidamente l'idoneità alla chirurgia, spesso l'unica opzione potenzialmente curativa, di valutare il ricorso a chemioterapie preoperatorie, di scegliere le tecniche radiologiche e interventistiche più efficaci e di monitorare l'evoluzione della malattia in tutte le sue fasi. Sono fiero di poter dire che il 100% dei pazienti affetti da neoplasia pancreatica è discusso in riunione multidisciplinare, permettendo di identificare il miglior percorso terapeutico per il paziente».
Dello stesso tenore il parere del dott. Vitangelo Dattoli, Direttore Sanitario dell'ospedale Miulli: «L'impegno dell'Ente è volto a rafforzare la solidità del modello organizzativo e supportare il miglioramento costante delle competenze coinvolte. L'integrazione tra discipline diverse, insieme all'eccellenza delle singole professionalità, permette al Miulli di essere un punto di riferimento nel Sud-Est Italia per la gestione di patologie oncologiche tanto complesse, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale Esiti».