SSC Bari, Vivarini fa il punto: «In questi mesi abbiamo trovato coraggio. Ripartiamo con rabbia»

Il tecnico tiene l'ultima conferenza stampa del 2019: «Mercato? La società conosce gli obiettivi. Awua e Folorunsho devono crescere ma li terrei»

venerdì 20 dicembre 2019 14.14
A cura di Riccardo Resta
Il 2019 del Bari finisce con la vittoria 0-3 a Caserta, in anticipo di una settimana rispetto a quanto previsto. Lo sciopero proclamato dalla Lega pro per la prima di ritorno, che era in programma il 21 e 22 dicembre, toglie ai tifosi biancorossi la possibilità di salutare la squadra al San Nicola per l'ultima partita dell'anno solare. Arriva, quindi, in anticipo il momento dei bilanci in casa Bari, e a fare il punto è stato mister Vincenzo Vivarini che, arrivato in corsa a fine settembre, ha portato la squadra al secondo posto, nonostante il -10 da un'inarrestabile Reggina.

«Per me subentrare era un punto interrogativo ma sono abbastanza soddisfatto; la squadra si è messa a disposizione, fin da subito abbiamo avuto equilibri e razionalità in campo - dice il tecnico abruzzese nell'ultima conferenza stampa dell'anno solare. Sono riuscito a essere chiaro nell'esporre le mie idee e abbiamo ottenuto risultati lusinghieri. Nonostante questo, però, c'è un po' di amarezza; potevamo avere una posizione in classifica migliore. La Reggina è partita bene dall'inizio, hanno dato continuità e qualità al gioco. Vanno fatti i complimenti a loro; da parte nostra possiamo dire che stiamo facendo bene. Il campionato è estremamente competitivo».

In tre mesi, con Vivarini in panchina, il Bari ha cambiato pelle: «Quando sono arrivato ho pensato a studiare la squadra perché avevo visto delle potenzialità - racconta il mister. Sono venuto qui convinto di portare avanti un progetto tecnico ambizioso. C'è stato molto lavoro sui particolari; quelle potenzialità che avevo intravisto alla fine le ho trovate. È stato un crescendo, sotto l'aspetto del coraggio e della sicurezza nei propri mezzi; quello che mancava alla squadra quando sono arrivato. Abbiamo fatto un salto di qualità, siamo migliorati in fase offensiva, nelle giocate che mi hanno sempre contraddistinto. A Babbo Natale chiedo di darmi la forza per gestire questa squadra e di riportare Bari nelle categorie che le competono». Il momento più difficile? «C'è stato scoramento dopo la partita col Teramo, ma da lì abbiamo preso forza. I ragazzi hanno dato una bella prova, sono ripartiti con la mentalità giusta».

Il Bari si deve fermare sul più bello, quando avrebbe avuto la spinta dei 14 risultati utili consecutivi e del secondo posto a fare da contraltare a una Reggina che nelle ultime due di campionato ha dato qualche segnale di cedimento. «In questo momento sarebbe stato positivo scendere in campo; la squadra era centrata e concentrata, sarebbe stato difficile giocare contro di noi. Prendiamo atto delle esigenze, ci faremo trovare pronti alla ripresa - il mantra di Vivarini. Quattro settimane senza partite creano dei problemi soprattutto alle squadre che curano molto i particolari. Con le vacanze l'attenzione si affievolisce, per questo alla ripresa dobbiamo lavorare con determinazione e rabbia per riacquisire l'efficacia che abbiamo avuto nell'ultimo periodo».

Adesso la sfida è migliorarsi nella seconda parte del campionato, e per questo dal mercato servono alcuni innesti. Un trequartista titolare, un mediano, un laterale sinistro e un centrale di riserva sembrano essere le priorità: «Il girone di ritorno è un campionato a sé. In questo momento bisogna lavorare bene tutti; io cercherò di ripartire in modo feroce, per riacquisire gli equilibri di squadra. C'è il mercato aperto e ci sono accorgimenti da prendere, potremmo avere calciatori non contenti di quello che hanno fatto e che possono avere delle reazioni non positive. Magari anche chi sta giocando di più non vuole più sposare bene la causa; di questo devono parlare in società. Dobbiamo appianare qualche carenza, rinforzare ruoli dove siamo non ben coperti. Le analisi le faccio io, il direttore e la società. Ci sono strategie da portare avanti; le esigenze sono chiare. Nel girone di ritorno non possiamo sbagliare nulla, e la società mi ha dato molta disponibilità in questo senso. Su Awua e Folorunsho c'è un discorso da fare; sono giovani e di prospettiva, nel Bari c'è bisogno di calciatori pronti, efficaci in entrambe le fasi di gioco. Possono fare carriera, ma ora hanno bisogno di lavorare tanto e mantenere le consegne. Fin qui l'hanno fatto a tratti. Nel calcio di oggi si deve sbagliare il meno possibile. Sono giovani, freschi, con fisicità ed esuberanza, si applicano. Io li terrei volentieri».

E sulla coppia-goal Simeri-Antenucci il mister aggiunge: «Ho avuto Lapadula e Donnarumma a Teramo e Caputo-Donnarumma a Empoli; riesco a rivedere in Simeri e Antenucci quelle caratteristiche, si compensano l'un l'altro. Si compensano, si scambiano assist e iniziano a essere molto efficaci. Mirco ha bisogno di un attaccante che si muove come Simeri; possono fare ancora meglio se serviti con più precisione. Il mio calcio prevede inserimenti; siamo partiti con un modulo in cui era fondamentale che esterni e mezze ali fossero più offensivi. Abbiamo inserito un attaccante in più, ma tutti i moduli non possono prescindere dagli inserimenti dei centrocampisti e dalle sovrapposizioni dei terzini. Abbiamo preso consapevolezza, ora ripartiamo con questo piglio».

E, infine, gli auguri di Natale alla città: «Faccio gli auguri a Bari e ai tifosi, da parte mia, dello staff, della società, del direttore, del presidente. Speriamo di continuare a lavorare con positività fino alla fine», conclude Vivarini.