SSC Bari, Schiavone: «Crediamo alla promozione diretta. Dobbiamo migliorare il palleggio»

Il centrocampista biancorosso: «A Monopoli siamo andati in difficoltà per errori tecnici nostri. Puntiamo ad acquisire consapevolezza»

martedì 11 febbraio 2020 13.34
A cura di Riccardo Resta
«La Reggina ha allungato di due punti, ma noi continuiamo a guardare in casa nostra e pensiamo al nostro percorso di crescita. Ci sono altre dodici partite, il campionato non finisce oggi». Così il centrocampista del Bari Andrea Schiavone analizza la situazione di classifica dei biancorossi, scivolati a -8 dalla Reggina, che si conferma saldamente capolista dopo la vittoria nel big match contro la Ternana al Granillo.

Pesa il pareggio 2-2 del Bari in casa del Monopoli, altro mezzo stop negli scontri diretti: «Fino a oggi il Bari ha vinto contro Ternana e Catanzaro, pareggiando con Reggina e Monopoli - dice Schiavone. Domenica si poteva fare qualcosa in più; ne siamo consapevoli, ma non farei drammi. Dobbiamo cercare di vincerle tutte; io, la squadra e la società crediamo nella promozione diretta».

Bari che, nel 2020, è ancora a digiuno di vittorie in trasferta, dove ha collezionato solo tre pareggi, ultimo dei quali sul difficile campo dei biancoverdi. «Domenica nel primo tempo ho visto una squadra che ha combattuto tanto, soprattutto a centrocampo - l'analisi di Schiavone. Ho trovato un Monopoli agguerrito, ma io e i miei compagni non abbiamo subìto molto. Dopo il primo goal preso siamo andati in difficoltà, ma fino a quel momento la partita era nelle nostre mani. Abbiamo fatto un ottimo primo tempo. La squadra è cresciuta tanto. In trasferta abbiamo fatto tre partite diverse: a Viterbo abbiamo trovato una squadra che si è chiusa dopo il vantaggio, a Reggio potevamo essere più spregiudicati ma comunque affrontavamo la prima in classifica, a Monopoli siamo andati in difficoltà su errori nostri e non siamo riusciti a fare un altro goal. Abbiamo trovato una squadra che di ha pressati con ferocia, ma siamo andati in difficoltà per errori tecnici; abbiamo sbagliato cose semplici. Dobbiamo migliorare in fase di possesso per non dar spazio a squadre che giocano in contropiede».

Insomma, un mezzo passo falso da studiare e da cui ripartire, quello del Veneziani: «Oggi analizzeremo bene la partita di Monopoli col mister. L'abbiamo approcciata al meglio, con grinta e qualità - prosegue Schiavone. Poi ci siamo fatti scoraggiare dal goal subito; nella ripresa non siamo scesi in campo con lo stesso piglio. Siamo rimasti in 10 per un lungo periodo e comunque non abbiamo subito niente, tenendo il pallino in mano. Dobbiamo acquisire più consapevolezza nei nostri mezzi; serve sfruttare meglio le occasioni e chiudere le partite, ogni volta creiamo tanto».

Un mezzo passo indietro rispetto alla convincente vittoria interna sul Francavilla? Schiavone la analizza così: «Contro il Francavilla abbiamo fatto una partita perfetta, dominando per 90'. Il Monopoli aveva un altro peso, sta facendo un campionato importante, a -3 da noi. Bisogna migliorare nella gestione della palla, tenendola noi il più tempo possibile per evitare che gli avversari ci facciano abbassare. Per come lavora il mister è fondamentale difenderci nella metà campo avversaria. Per come lavoriamo noi è fondamentale affrontare le partite con qualità. Solo continuando a lavorare si può trovare la chiave per cercare di vincerle tutte da qui alla fine».

Infine, alcune considerazioni sul suo ruolo e sull'impegno di domenica al San Nicola contro il Picerno: «Mezzala e regista sono due ruoli diversi. Il mister per molti mesi mi ha schierato mezzala, ci sono spazi diversi e più vicinanza alla porta. Domenica, come in tante altre partite, c'era spazio per giocare la palla; dobbiamo provare a tenere più palla centralmente, cercare le imbucate per gli attaccanti. In generale mi trovo bene in tutti e due i ruoli, anche se in carriera ho fatto più volte il play. Ogni domenica c'è da giocare la partita al massimo; ogni avversario ti può mettere in difficoltà. Non sottovalutiamo nessuno e trovare in partite come quella con il Picerno la consapevolezza che ancora ci manca», conclude Schiavone.