Bari-Avellino 2-1, il cuore oltre l’ostacolo. La decidono Improta e Galano

Tre reti nel secondo tempo: il Bari supera i Lupi nonostante le assenze

domenica 8 ottobre 2017 17.06
A cura di Riccardo Resta
Più forte delle difficoltà, più forte delle critiche, più forte delle assenze in difesa: il Bari finalmente dimostra il cuore e il carattere che ha sempre chiesto Grosso, e con una prestazione di unica generosità batte l'Avellino per 2-1 al San Nicola, firmando una rimonta che per questo campionato può essere storia.

La decidono il sempre più goleador Improta e il rientrante Galano su rigore, in risposta all'iniziale vantaggio avellinese firmato da Kresic in un secondo tempo infiammato. Una vittoria che può finalmente dare nuovo impulso alla stagione del Bari, pronta a ricominciare con una vittoria di carattere nel sentitissimo derby del sud.

I Ventidue

Grosso deve fare di necessità virtù: le tante assenze legate a infortuni e convocazioni nelle varie Nazionali obbligano il tecnico barese a schierare una difesa di fortuna, con il solo Marrone a disposizione della terza linea titolare, affiancato da Cassani nel ruolo di centrale sinistro; Fiamozzi agisce a destra e Morleo (capitano di giornata) sulla corsia opposta. A centrocampo l'assenza pesante di Basha (impegnato con l'Albania) lascia spazio all'esordio del giovane regista Petriccione; nel ruolo di mezze ali giostrano Tello (a destra) e Busellato (a sinistra). In attacco, nel 4-3-3 anomalo di partenza, si rivede l'impiego di Cissè come punta centrale, con il rientrante Galano e Improta liberi di partire dalle fasce a piedi invertiti.

Novellino risponde cercando equilibrio tra le due fasi con un eclettico 4-4-1-1, affidando le iniziative offensive all'esperto centravanti Ardemagni, supportato alle sue spalle dal giovane fantasista spagnolo Asencio. A centrocampo detta i tempi il capitano D'Angelo con Di Tacchio al suo fianco. La catena di destra è composta da Ngawa e Laverone, con Rizzato e Molina dall'altra parte. Al centro della difesa agiscono Kresic e Migliorini.

Trema il palo

La prima mezz'ora del primo tempo è di studio tra le due squadre. Sebbene Petriccione gestisca l'esordio dal titolare con personalità, il filtro che applicano D'Angelo e Di Tacchio a centrocampo non lascia sfogo alla manovra biancorossa, intasata dalla convergenza verso il centro di Galano e Improta che non danno la giusta ampiezza alla manovra per scardinare l'attenta difesa campana. I biancorossi ci provano solo con sterili cross dalla trequarti e così gli unici sussulti arrivano al 9', con Cassani ammonito per l'atterramento di Laverone a metà campo, e al 20', quando Tello perde una palla sanguinolenta in uscita, chiamando la difesa a liberare in affanno su Ardemagni.

L'atmosfera in campo, però, s'incendia nell'ultimo quarto d'ora. Il primo squillo è biancoverde: al 31' Laverone semina la marcatura leggera di Morleo, il suo cross basso viene ciccato da Marrone e Cassani ma né Ardemagni né Asencio né lo stesso Laverone riescono a trovare il tap-in sulla palla vagante. Passano appena 2' e l'Avellino si fa pericoloso dall'altra parte: Molina brucia Fiamozzi, ma il suo traversone dalla sinistra è fuori misura per il ben appostato Ardemagni. Al 40' il Bari si fa per la prima volta vivo con un tiro fuori misura di Petriccione, prima dei concitatissimi minuti finali. Al 42' Migliorini respinge col braccio largo in area il cross di Improta, ma per Aureliano di Bologna è tutto regolare (resta più di un dubbio). Al 45' si materializza l'occasione più ghiotta di tutta la prima frazione: Galano lascia partire un mancino velenoso da fuori la cui corsa viene arrestata solo dalla faccia interna del palo.

Botta e risposta

La ripresa si apre con gli stessi ritmi tambureggianti con cui si era concluso il primo tempo. Stavolta è il Bari a menar le danze e a farsi pericoloso al 47' con la discesa mancina di Morleo, il cui cross non viene raccolto da Cissè. L'Avellino si schiaccia pericolosamente nella sua metà campo e Novellino corre immediatamente ai ripari: fuori Laverone (52') e Asencio (60') per dare maggior spinta in attacco con gli ingressi di Bidaoui e Castaldo. La reazione è immediata, perché sono proprio i Lupi a trovare il bandolo della matassa e a sbloccare per primi il punteggio: al 66' Ardemagni spara da fuori, il suo tiro viene rimpallato da Cassani e finisce nelle disponibilità di Kresic (posizione dubbia) che dal cuore dell'area batte Micai. È il momento per il Bari di dimostrare le qualità morali di cui parla sempre Grosso, e i biancorossi rispondono presenti all'appello: passa appena un giro di orologio che Improta trova un super goal con un destro dai trenta metri che s'infila sotto l'incrocio dei pali per il pronto 1-1.

Galano di rigore

È la scintilla che riaccende gli animi del Bari, che prova a gettare il cuore oltre l'ostacolo, aiutato stavolta dal disastroso arbitro Aureliano. Al 70' D'Angelo intercetta un po' di braccio un po' di petto il cross di Improta: sembra molto meno rigore del precedente ma l'arbitro stavolta non ha dubbi e assegna il penalty al Bari, senza però mostrare il secondo giallo al capitano dei Lupi. Dal dischetto di presenta Galano che con freddezza olimpica spiazza Lezzerini: 2-1.

Novellino si gioca il tutto per tutto gettando nella mischia Camara per Molina (77'); la reazione è immediata e arriva proprio con D'Angelo, che chiama al 77' Micai a un super intervento su colpo di testa. Grosso risponde togliendo gli esausti Galano (82') e Improta (89') per inserire Nenè e Brienza e tenere alta la squadra. Una mossa azzeccata perché è ancora il Bari a farsi pericoloso all'84' con la progressione centrale di Petriccione, che scarica sulla destra per Tello, il cui tiro chiama Lezzerini a un super intervento. Al 90' Nené si invola in area suggerito da Tello, ma da posizione favorevole spara addosso a Lezzerini. È l'ultimo sussulto della partita: per il Bari sono tre punti che valgono ben più dell'ottavo posto in classifica e del virtuale accesso in zona playoff.