Un gruppo di studiosi turchi: «I resti di San Nicola sono in Turchia e non a Bari»

Secondo gli archeologi di Antalaya, il corpo del sacerdote sarebbe ancora all'interno di un tempio situato al di sotto di una chiesa a Demre

giovedì 5 ottobre 2017 14.42
A cura di Elga Montani
I resti di san Nicola non sarebbero a Bari, ma in una provincia turca chiamata Antalaya. O almeno questo è quanto sostiene un archeologo locale, Cemil Karabayram, dopo la scoperta della presenza di un tempio intatto al di sotto della chiesa di san Nicola nel distretto di Demre. La notizia è stata ripresa da un quotidiano turco, Hurryet Daily News, ed è poi stata ripresa da tutti le principali testate internazionali. Anche se al momento non c'è nessuna certezza, ma un legittimo dubbio posto da un gruppo di studiosi, che però sottolineano che i lavori dovranno proseguire nei prossimi mesi per riuscire a raggiungere il tempio.

«Il tempio è in buone condizioni – dichiara l'archeologo – e non sembra essere stato danneggiato in alcun modo. Risulta difficile entrarci in quanto ci sono delle piastrelle con motivi che vanno estratte ad una ad una, e poi rimosse».

Oltre alle ipotesi, ci sarebbero anche degli studi, però, a confermare quanto sostenuto dagli archeologi di Antalaya: «Abbiamo studiato tutti i documenti dal 1942 al 1996. Ci sono alcuni appunti – prosegue nella spiegazione Karabayram – che sostengono che la chiesa sia stata rasa al suolo e poi ricostruita. Durante la ricostruzione i baresi presero le ossa. Ma si dice che quelle ossa non appartenessero a san Nicola, ma ad un altro sacerdote. Questa teoria è stata sostenuta dalla professoressa Yıldız Ötüken, una studiosa di storia dell'arte dell'Università di Haceteppe, la quale sostiene che il corpo di san Nicola fosse custodito in una sezione speciale».

Comunque i lavori sono solo all'inizio, e anche se il gruppo di studiosi guidato da Cemil Karabayram si augura di trovare il corpo di san Nicola intatto, è ancora tutto da vedere. Per cui, almeno per il momento i baresi possono tirare un sospiro di sollievo, e aspettare solo che dalla Turchia non giungano brutte notizie. Anche perché, mentre dalla Turchia parlano già di "ricaduta turistica" della scoperta, da Bari non si è fatta attendere la risposta del vicedirettore della Basilica di San Nicola, Giovanni Distante.

«Siamo in possesso delle fonti storiche relative alla traslazione – sottolinea – fonti certe, perché redatte contemporaneamente agli eventi da Giovanni Arcidiacono e Niceforo. I baresi trovarono nel 1807 a Myra una tomba intatta, che dovettero distruggere per tirare fuori le ossa. Quanto scoperto dagli archeologi turchi, andrebbe inoltre confrontato con gli studi che sono già in nostro possesso».