Un anno dall'omicidio irrisolto della trans Ambra vestita da uomo al funerale

Il 23 settembre venne trovata accoltellata a San Giorgio. L'amica Alessia: «Alla sua memoria istituirò uno sportello d'ascolto»

lunedì 23 settembre 2019
A cura di Riccardo Resta
Era il 23 settembre 2018 quando a San Giorgio, in via Alfredo Giovine sul lungomare sud di Bari, veniva trovato il corpo senza vita di Ambra, una ragazza trans morta accoltellata nella notte. Un omicidio che, dopo un anno, non ha ancora un colpevole, non ha ancora un movente, non ha ancora una spiegazione. L'arma del delitto non è mai stata ritrovata, così come è difficile stabilire con certezza cosa ci facesse Ambra in quella stradina buia, in una notte fra sabato e domenica. L'ipotesi più accreditata dagli inquirenti è che Ambra fosse lì per prostituirsi, ma ancora non è chiaro se si sia trattato di un tentativo di rapina andato male, o di un'azione violenta da parte di un cliente.

«Fu un femminicidio, e come tale bisognerebbe trattarlo», la convinzione dell'amica Alessia Nobile a un anno da quel tragico giorno. «La conoscevo bene, eravamo coetanee e avevamo iniziato insieme il percorso per il cambio del sesso», ricorda l'amica. «Ambra era una persona buona, ingenua; chissà, forse è stata proprio la sua ingenuità a condurla in quella strada dove ha incontrato la morte», prosegue Alessia.

Fu proprio l'amica Alessia Nobile, a poche settimane di distanza dalla morte, a ricordare Ambra con una cerimonia pubblica: «La famiglia scelse di celebrare il funerale al maschile, vestendola con abiti da uomo - racconta l'amica Alessia. Con il supporto di don Angelo Cassano organizzammo poco dopo una commemorazione senza salma nella chiesa di San Sabino a Japigia; un'iniziativa che ho preso io per restituirle la dignità di donna vittima di violenza, accoltellata a morte».

Una perdita, quella di Ambra, che deve accendere i riflettori sull'emergenza sociale che vivono gli ultimi. Ultimo caso il tentativo di suicidio di un'altra ragazza trans sul lungomare di Bari, fortunatamente sventato da alcuni passanti. «Alla memoria di Ambra istituirò uno sportello d'ascolto, con la collaborazione di don Angelo - continua Alessia. Ho già messo in moto la macchina buricratica, si chiamerà "La Girandola" simbolo di tanti colori. Un'istituzione che offrirà sostegno psicologico ai trans nel loro percorso, un supporto contro emarginazione e solitudine. Ma aiuteremo anche tutte le "sex workers", i senzatetto e gli immigrati. Spero che il Comune di Bari possa un giorno metterci a disposizione un mezzo con cui di tanto in tanto scendere in strada e verificare eventuali situazioni di criticità, ascoltare i problemi delle ragazze, distribuire preservativi ed effettuare test Hiv. Lo devo ad Ambra».