Un algoritmo per prevenire le malattie cardiovascolari, lo studio di un ricercatore di Bari a Sarajevo

Il dottor Gianvito Pio ospite in Bosnia-Erzegovina per una conferenza relativa al progetto medico sul microbioma umano

mercoledì 18 settembre 2019 14.14
L'Università di Bari protagonista della ricerca medico-scientifica internazionale. Un giovane ricercatore dell'ateneo barese, il dott. Gianvito Pio, è stato ospite dell'International University of Sarajevo come "trainer" ad una scuola che ha visto coinvolti un gruppo di ricercatori di machine learning (apprendimento automatico) e di biologia, nonché di trenta studenti. Dal 2 al 4 settembre il giovane ricercatore barese è stato ospite in Bosnia-Erzegovina per portare il contributo della ricerca barese nell'ambito del progetto COST "Statistical and machine learning techniques in human microbiome studies" (tecniche di statistica e apprendimento automatico negli studi sul microbioma umano).

La ricerca innovativa vede biologi e informatici lavorare insieme per un importante studio che avrà interessanti conseguenze in campo medico. Il microbioma è il patrimonio genetico dei batteri ospitati dagli uomini, in particolare nell'intestino. La ricerca ha come obiettivo la definizione di metodi in grado di diagnosticare o addirittura prevedere l'insorgere di determinate malattie, quali il diabete mellito di tipo 2 e le malattie cardiovascolari. Essa è basata sulla correlazione tra la presenza di questi batteri e il verificarsi di alcune malattie. Il dottor Pio, neo-ricercatore e membro del gruppo di ricerca KDDE (Knowledge Discovery and Data Engineering) dell'Università di Bari, è stato quindi il trainer di un nutrito gruppo di studiosi convenuti a Sarajevo per una "training school" sul "machine learning for microbiome", una scuola destinata alla formazione di esperti con una duplice formazione, in ambito genomico e di intelligenza artificiale.

Si parte dai dati forniti dai biologi. Su persone malate di questa o quella patologia, vengono fatte analisi per conoscere il microbioma che ospitano. Così sarà possibile creare modelli predittivi, che dicano quanto è probabile che una persona si ammali in futuro. Il ricercatore Gianvito Pio ha avuto il compito di spiegare i metodi avanzati sviluppati dal gruppo KDDE utili al raggiungimento di tale obbiettivo, in grado di raccogliere e affrontare le sfide tipiche dell'analisi dei dati biologici.

Questo lavoro fa parte di un progetto europeo del programma COST (European Cooperation in Science and Technology), che finanzia la formazione di reti scientifiche finalizzate alla ricerca e innovazione. Il progetto intende cercare di capire le importanti funzioni fisiologiche che svolgono i batteri. Per farlo occorre oggi stabilire un'altra simbiosi, quella fra i ricercatori che si occupano di microbioma e quelli che si occupano di apprendimento automatico.